Metà della terra. Salvare il futuro della vita by Edward O. Wilson

autore:Edward O. Wilson
La lingua: ita
Format: azw3
editore: Codice Edizioni
pubblicato: 2016-05-31T22:00:00+00:00

Stelle marine e vermi tubolari, Alfred Edmund Brehm, 1883-1884.

* Dal 2001, la scala della Lista Rossa per le singole specie è la seguente, in ordine di declino: di minor preoccupazione (LC, least concern), quasi minacciata (NT, near threatened), in pericolo (EN, endangered), in pericolo critico (CR, critically endangered), estinta in ambiente selvatico (EW, extinct in the wild), estinta (E, extinct).

Capitolo 8

L’impatto del cambiamento climatico: terra, mare e aria

Il demone furibondo del cambiamento climatico, che oggi coinvolge l’intera biosfera ed è destinato a modificare tutto ovunque, è il figlio che abbiamo lasciato a briglia sciolta troppo a lungo. Usando l’atmosfera come discarica per il carbonio della Rivoluzione industriale, e procedendo senza cautela, l’umanità ha fatto salire la concentrazione di gas serra, soprattutto anidride carbonica e metano, a un livello pericoloso.

La maggior parte degli esperti concorda sulla seguente spaventosa previsione: non dobbiamo permettere che l’aumento della temperatura superficiale media annua causato dall’inquinamento superi di 2 °C il valore precedente l’avvio della Rivoluzione industriale – all’incirca a metà del Settecento. Attualmente l’aumento ha già percorso quasi metà dell’intervallo di 2 °C. Quando il riscaldamento atmosferico globale sarà aumentato di più di 2 °C, il clima terrestre subirà una destabilizzazione. Le alte temperature oggi considerate record storici diventeranno comuni. I fenomeni temporaleschi violenti e le anomalie meteorologiche saranno la nuova norma. Lo scioglimento dei manti di ghiaccio della Groenlandia e dell’Antartico oggi in atto accelererà, modificando profondamente il clima e la geografia dei continenti. Il livello del mare, misurato in base ai dati dei satelliti e dei mareografi, sta già aumentando di 3 millimetri all’anno. Continuando a salire a causa dell’aggiunta di acqua di disgelo e dell’espansione del volume degli oceani dovuta al riscaldamento delle stesse acque marine, il livello del mare finirà per crescere di più di 9 metri.

Si può davvero verificare un cambiamento così catastrofico? In realtà è già iniziato. La temperatura superficiale media annua del pianeta è cresciuta costantemente dal 1980, senza dare segni di rallentamento.

I governi della Terra sono stati incitati ad agire, ma la risposta è tiepida e lungi dall’essere adeguata. Soltanto i minuscoli stati insulari di Kiribati e di Tuvalu, con l’oceano Pacifico che minaccia di sommergerli, hanno trovato una soluzione: si stanno preparando a trasferire le proprie popolazioni in Nuova Zelanda.

Com’è ovvio, la media non cambia da un giorno all’altro: a Washington i leader politici non hanno ancora iniziato ad andare in ufficio in gondola. Tuttavia il 12 novembre 2014 il presidente Obama ha firmato uno storico accordo con il presidente cinese Xi Jinping che impone agli Stati Uniti di ridurre le emissioni di carbonio del 28 per cento rispetto al livello del 2005 entro il 2025, mentre la Cina raggiungerà un picco e inizierà a scendere allo stesso livello entro il 2030. Nel dicembre 2014, i delegati di 196 Stati sovrani, praticamente di ogni parte del mondo, si sono incontrati a Lima, in Perù, e hanno convenuto di tornare a casa ed elaborare un piano entro sei mesi per ridurre ciascuno nel proprio paese le emissioni di gas serra dovute all’uso del carbone, dei gas e del petrolio.

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