Michael Moorcock - INRI (Behold the Man, 1969) by INRI

autore:INRI [INRI]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-09-22T12:00:17+00:00

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E tuo è il Volto "Umano, e tue Le Mani Uma-ne e i Piedi e il Respiro Che entrano attraverso i Cancelli della Nascita Ed escono attraverso i Cancelli

della

Morte.

(William Blake: Gerusalemme: Agli Ebrei) Giovanni era immerso fino alla cintola nelle acque limac-ciose del fiume. Tutti gli Esseni erano convenuti per assistere al battesimo. Immobili e silenziosi sulle sponde.

In bilico sull'arenile fra il lembo estremo della riva e l'acqua, Glogauer lanciò un'occhiata dall'alto, dicendo nel suo esotico, accentatissimo aramaico:

"Giovanni, non posso. Non è per me una cosa simile".

Il Battista scrollò le spalle: "Devi".

Glogauer cominciò ad ansimare rivolgendo a Giovanni uno sguardo di disperata invocazione, con gli occhi pieni di lacrime.

Ma il Battista non mostrò alcuna comprensione.

"Devi. È il tuo dovere".

Glogauer si sentiva la testa vuota, come se sprofondasse nel fiume, accanto al Battista. Era scosso dai brividi.

Scese in acqua, fermandosi subito, tutto tremante, incapace a muoversi.

Un piede gli scivolò su una pietra del greto del fiume e Giovanni lo sostenne, afferrandogli il braccio e rimettendolo in equilibrio.

Nel limpido cielo dai colori violenti, il sole allo zenith, stava dardeggiando il suo capo scoperto.

"Emanuele" — gridò Giovanni all'improvviso — "lo spirito di Adonai è con te".

Glogauer ebbe un sussulto: "Che cosa...?" — fece in inglese. Richiuse subito gli occhi.

"Lo spirito di Adonai è con te, Emanuele!"

Nonostante gli sforzi, Karl non potè pronunciare una parola. Si limitò a scuotere lentamente la testa. Il mal di capo non gli era passato e ora il dolore stava aumentando. Capì che era imminente il primo attacco di emicrania, dal suo arrivo.

Stava per vomitare.

La voce di Giovanni gli giungeva distorta, lontana.

Barcollò.

Quando cominciò a cadere, in direzione del Battista, tutto lo scenario circostante si confuse.

Sentì Giovanni che lo afferrava e se stesso mormorare di-speratamente: "Giovanni... tu DEVI battezzarmi!" Poi cominciò a tossire con l'acqua che gli stava entrando in bocca, in gola...

Non aveva mai provato un senso di panico del genere dalla prima notte che era andato a letto con Monica e aveva creduto dì essere impotente.

Giovanni stava gridando qualcosa.

Dì qualsiasi specie fossero le parole, provocarono una risposta da parte della gente sulla riva.

Il rimbombo nelle sue orecchie aumentò di tono. Si dibattè nell'acqua, poi si afflosciò e cadde.

Era squassato dal male fisico e dal panico. Cominciò a vomitare nell'acqua, inciampando ad ogni passo, mentre le mani di Giovanni lo afferravano con una stretta dolorosa e lo trascinavano a riva.

Aveva deluso Giovanni.

"Sono spiacente. Sono spiacente. Sono spiacente. Sono spiacente".

Aveva fatto perdere a Giovanni la sua possibilità di vittoria: "Sono spiacente. Sono spiacente."

Ancora una volta non aveva avuto la forza di fare la cosa giusta. "Sono spiacente."

Dalle bocche degli Esseni ora proveniva un peculiare e rit-mico mormorio, che cresceva quando dondolavano da un lato e calava di tono quando dondolavano dall'altro.

Appena Giovanni lo lasciò, Glogauer si coprì le orecchie.

Continuava ad avere i conati di vomito, ma ora era asciutto e si sentiva peggio che mai.

Barcollò, riuscendo a malapena a mantenersi in equilibrio, e cominciò a correre, sempre coprendosi le orecchie; e corse sulla pietraia cespugliosa, sotto il sole che dardeggiava nel cielo e gli martellava sulla testa, allontanandosi sempre di più.

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