Misterioso omicidio a Tokyo by Tetsuya Honda

autore:Tetsuya Honda [Honda, Tetsuya]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2024-01-09T12:00:00+00:00

4

L’agente Noriyuki Hayama teneva d’occhio Kimie Naito da tre giorni, ormai.

Quarantanovenne e single, Kimie Naito gestiva il Naitos, un ristorante piccolo ma ben rodato a Kitasenju, con licenza per vendita di alcolici. Domandando un po’ in giro, Hayama aveva scoperto che la donna aveva aperto il locale oltre dieci anni prima.

Lui e il suo collega, il sergente Nomura, vi si erano recati a pranzo separatamente in giorni diversi. La volta che era andato Nomura, il piatto del giorno era lo sgombro fritto, mentre il giorno in cui c’era andato Hayama servivano pesce con verdure saltate. Oltre al piatto del giorno il menu non era molto esteso.

Dovevano stare attenti a non tornarci troppo spesso. Li avrebbero notati. Per ora, non essendo ancora riusciti a individuare nessun legame tra Kimie Naito e Kenichi Takaoka, dovevano mantenersi sotto i radar. In quell’istante avevano trovato una visuale decente e discreta parcheggiando in una piazzola posta in diagonale rispetto al ristorante, sull’altro lato della strada.

Alle 10.02, un furgone si fermò davanti al ristorante.

«È lo stesso che abbiamo visto ieri e l’altro ieri» commentò Nomura.

Quel giorno, però, c’era un conducente diverso. Hayama si domandò se Nomura ci avesse fatto caso. Probabilmente non significava nulla, perciò si limitò a prenderne nota mentalmente.

«Quella vostra ispettrice» esordì Nomura. «Gran bella donna.»

Nomura si era preso una cotta per Reiko Himekawa. Non perdeva occasione per indirizzare la conversazione su di lei, e quando ne parlava il suo modo di esprimersi si faceva un po’ meno ingessato di quel che gli era abituale.

«È vero che non ha un fidanzato?»

«Boh. Mi trovo alla Omicidi da appena tre mesi.»

«Il tuo sesto senso cosa ti dice?»

«Non ne ho proprio idea. Sono parecchio ottuso in queste cose. Scusami.»

Ormai avevano trascorso tre intere giornate a osservare il ristorante da un’auto parcheggiata. La sera prima, tardi, era stata mandata una squadra a dar loro il cambio, così che potessero tornare alla stazione di polizia a farsi un bagno e un sonnellino prima di partecipare alla riunione del mattino. A turno andavano anche a interrogare le persone che vivevano in zona, ma quello gli occupava al massimo un paio d’ore al giorno. Secondo Hayama, gli appostamenti erano una componente fondamentale del lavoro investigativo. Nomura però la pensava diversamente.

«A proposito di sfortuna. Noi qui a sorvegliare una tipa di mezza età, mentre Ioka, quello scimmione con i denti da coniglio, finisce appaiato all’ispettrice Himekawa. Proprio lui!»

Il sergente Kikuta aveva raccontato ad Hayama che la squadra dell’ispettrice Himekawa e il sergente Ioka erano legati da un non meglio identificato karma negativo. Purtroppo, se anche avesse cercato di spiegarglielo, Nomura non solo non avrebbe capito, ma si sarebbe pure sentito autorizzato a parlarne ancora di più. Alla fine, Hayama optò per il silenzio.

Lui personalmente aveva un’opinione ben precisa sull’ispettrice, ma era molto diversa da quella della maggior parte degli altri colleghi maschi.

Il pensiero di Hayama era stato forgiato da un’esperienza avuta quando aveva quattordici anni e andava a scuola. I genitori gli avevano pianificato l’intera esistenza: ottenere il massimo agli esami di

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