Cinque blues per la banda Monterossi (Italian Edition) by Alessandro Robecchi

Cinque blues per la banda Monterossi (Italian Edition) by Alessandro Robecchi

autore:Alessandro Robecchi [Robecchi, Alessandro]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Sellerio Editore
pubblicato: 2023-03-06T23:00:00+00:00


Quattro

Erano stati giorni di pedinamenti e di dibattiti etico-morali.

La signora era andata sul lago, poi a fare compere, poi a casa di questo e di quello, a certi party di gente perbene. Mai ferma un momento, consapevole di dover dire a un poliziotto, prima o poi: all’ora dell’incidente ero da Tizio, da Caio, dalla talaltra coniugata Sempronio.

Loro, dietro.

Avevano escluso di farlo a casa di lei, in questi casi vanno subito a beccare il marito, e quello il saldo, la seconda metà del contratto, mica l’ha messa da un notaio, quindi meglio che avvenga fuori, ah, la delinquenza dei giorni nostri, sapesse, signora...

Così la seguono ovunque e aspettano l’occasione buona. Il biondo ha la sua Sig Sauer sotto il sedile, l’altro una Beretta piccola.

Lei parte con la sua Mercedes bianca, loro dietro. Tangenziali, autostrade, poi strade statali, poi provinciali di montagna, anche belle ripide, poi basta. La signora si ferma davanti a un villone spropositato dalle parti di Bormio, sono le otto di sera, fa freschino, loro vanno in paese, parcheggiano la Ford presa a nolo coi documenti falsi e cenano. Niente vino, acqua minerale.

Quando tornano alla villa, la Mercedes è ancora lì e loro aspettano. Il biondo controlla l’artiglieria, è una specie di maniaco. Quello con la cravatta – ora ha anche la giacca, perché la montagna è la montagna – legge il giornale, l’edizione milanese di «Repubblica».

«Hanno trovato il nostro amico» dice.

«Meglio tardi che mai».

«Qui dice che la questura pensa al suicidio, ma non sono tanto convinti. L’indagine la fa un certo Ghezzi».

«Beh, auguri».

Poi stanno zitti, finché il biondo dice:

«Piano A o piano B?».

Il piano A è di fingere l’incidente stradale. Una cosa difficile in città, più facile lì, specie se la signora non dormirà in villa e guiderà di notte. Il piano B è di fermarla prima della città, simulare la rapina e farle un buco preciso, niente di fantasioso, ma il classico ha sempre il suo gusto. Loro sanno essere veloci, e quella non se l’aspetta.

Poi Alessandra De Carli esce dal grande cancello, fa ciao con la mano a qualcuno all’interno e cammina verso la macchina. Non barcolla, non sbanda, ma non ha il passo deciso da signora dei quartieri alti che le hanno già visto. Lei parte e loro dietro, a distanza. Guida il biondo, se la signora fa la stessa strada dell’andata, probabile, c’è un punto che può andar bene, curva stretta a destra con controcurva subito dopo, un piccolo tornante veloce a picco sulla valle. Certo, è un azzardo, ma mancano ancora una ventina di chilometri e loro sono rilassati, vedono i fari della Mercedes un centinaio di metri avanti, non c’è da affannarsi.

Poi il biondo bestemmia e l’altro si sistema meglio sul sedile. È perché la signora la prende allegra, quella strada di montagna, taglia le curve e sfiora i muretti, schiaccia il pedale un po’ troppo, e se ha bevuto... insomma, il biondo deve concentrarsi per starle dietro, con tutto che è uno che guida bene. Se quella fila così, sarà un problema affiancarla nel punto giusto.



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