La solitudine del manager by Manuel Vázquez Montalban

La solitudine del manager by Manuel Vázquez Montalban

autore:Manuel Vázquez Montalban [Montalban, Manuel Vázquez]
La lingua: ita
Format: epub
editore: emmebooks
pubblicato: 2012-11-18T16:00:00+00:00


«Tranquillo, capo, mi sistemerò la branda accanto al telefono».

Biscuter è disposto a passare la notte tra il sonno e la veglia in caso la telefonata di Rhomberg non arrivi entro sera. Concha Hijar risponde a Carvalho che può riceverlo dopo le nove. Deve prima far cenare i bambini. Nel giornale le stesse contraddizioni di ogni giorno. Da un lato arrestano l'estrema sinistra, dall'altro liberano l'estrema sinistra; verso sera perseguitano l'estrema destra, di notte l'estrema destra agisce in città come in casa propria. I partiti prendono posizione in vista delle prossime elezioni. L'Internazionale fascista ha la sua sede in Spagna. Non è stato ancora ritrovato il cadavere dell'uomo alla guida della Bmw ripescata a Tordera. «Il mistero di Peter Herzen». «Sembra che l'uomo conosciuto con il nome di Peter Herzen abbia noleggiato la Bmw con documenti falsi».

«Me ne vado prima che scoppi il solito casino nelle Ramblas».

«Ho la cena già pronta, capo. Rognoncino allo sherry e riso pilaf».

«Che tipo di riso?»

«Quello americano che non scuoce».

«Tienmelo da parte per domani. E molta attenzione alla chiamata di Rhomberg».

«Cacchio. Mi sono mai distratto?»

I preparativi promettevano una serata simile a quella del giorno prima. La polizia aspettava i manifestanti e i manifestanti sembravano aspettare che la polizia finisse di appostarsi. Un beone annerito dalla propria sporcizia chiama alcune galline immaginarie: Cocche! Cocche! Cocche! e poi canta:

Il vino della Asunción

non è né bianco né rosso

e non ha color.

Un freddo psicologico si piazza tra il petto e la schiena di Carvalho che cerca di ricordare quale delle sue ultime esperienze lo abbia potuto angosciare. Ma non si tratta di questo ubriaco.

Il vino della Asunción

non è né bianco né rosso

e non ha color

Una pioggerellina di spiccioli da cinque e dieci centesimi cadeva in strada. Il metallo luccicava sulle piccole gobbe delle pietre del selciato o rotolava restando in verticale tra le fessure. I vecchi cantanti raccoglievano la messe e non trascuravano le monetine cadute sugli escrementi dei vecchi cavalloni.

«Butta qualcosa a questo qui».

«Perché a questo sì e a quello di prima no?»

«Perché questo è vecchio».

Vecchi e mutilati. La gente del Distrito Quinto si affacciava dai balconi e selezionava la carità.

«Deve essere un mutilato di guerra».

Gli diceva sua madre. Mutilati di guerra. Vecchi, di che cosa? Vecchi di guerra. Chi non era un vecchio di guerra? Chi non era un mutilato di guerra?

«Grazie, signore».

L'ubriaco ha preso la banconota da cento pesetas offertagli da Carvalho dal finestrino della macchina. Il viso fosco dell'ubriaco tra il nero e il giallo che non risparmia ciò che dovrebbe essere il bianco dei suoi occhi senza ciglia, cerca di ritrovare la dignità della gratitudine. Non riesce più a guardare in faccia nonostante che, con il corpo e le labbra piagate, si rivolga a Carvalho. Odora di vino dolce e di morto.

«Dorme. È ubriaco».

«No. È morto».

Qualcuno lo allontana dal capannello di gente che circonda il corpo caduto.

«È il figlio degli emigranti di Murcia».

Appena giunto da un campo di concentramento, il figlio degli emigranti viveva di quattro verdure che i genitori riuscivano a vendere clandestinamente, quando



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