Monsters by Clive Barker

Monsters by Clive Barker

autore:Clive Barker [Barker, Clive]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, horror
ISBN: 9788845422157
Google: GVkoAQAACAAJ
editore: Sonzogno
pubblicato: 2002-10-15T14:28:43+00:00


Non era ancora mezzogiorno quando arrivò alla piccola ditta esportatrice di libri che serviva da copertura a Suckling. Nonostante la nottataccia, si sentiva più in forma che mai e non gli ci volle molto per aggirare astuta-mente la receptionist ed entrare senza preavviso nell'ufficio di Suckling.

Quando alzò gli occhi sul suo visitatore, Suckling ebbe un moto inconsulto di sorpresa come se gli avessero sparato in fronte.

"Buongiorno," lo salutò Ballard. "Ho pensato che fosse ora di fare due chiacchiere."

Lo sguardo di Suckling guizzò in direzione della porta che Ballard aveva lasciato socchiusa.

"Che cosa c'è? Uno spiffero?" lo apostrofò Ballard richiudendo dolce-mente l'uscio. "Voglio vedere Cripps," disse poi.

Suckling uscì da dietro il cumulo di libri e manoscritti che avevano quasi seppellito la scrivania. "Ma è impazzito a farsi vedere qui?"

"Digli che sono un amico di famiglia," lo schernì Ballard.

"Non posso credere che sia stato così stupido."

"Dimmi solo dove posso trovare Cripps e me ne vado."

"Ci sono voluti due anni per costruirmi questo paravento," continuò a protestare Suckling, cocciuto.

Ballard rise.

"Farò rapporto!"

"Bravo, ottima idea," si congratulò Ballard alzando la voce. "Ma intanto, dov'è Cripps?"

Cominciando a farsi l'idea di trovarsi davanti a uno squilibrato, Suckling ritenne saggio controllarsi. "D'accordo, d'accordo," rispose. "Le manderò qualcuno. L'accompagnerà da lui."

"Non mi sta bene," rifiutò Ballard. Due passi e fu davanti a Suckling. Lo afferrò per il bavero. Poteva aver trascorso sì e no tre ore in compagnia di Suckling nell'arco di dieci anni, ma non c'era stato praticamente momento in cui, vedendoselo davanti, non aveva provato il prurito di mettergli le mani addosso. Lo sbilanciò e lo spinse contro gli scaffali della libreria. Ur-tata da un tacco di Suckling, una pila di volumi si rovesciò per terra.

"Te lo chiedo ancora una volta," ringhiò Ballard. "Il vecchio."

"Mi tolga le mani di dosso," latrò Suckling, nuovamente in preda al furore.

"Ripeto," perseverò Ballard. "Cripps. "

"La rovinerò per questo. La farò sbattere fuori!"

Ballard sorrise a pochi centimetri dal volto paonazzo del suo avversario.

"Io sono già fuori. È morta della gente, ricordi? Londra ha bisogno di un capro espiatorio e ho una mezza sensazione che abbiano messo gli occhi su di me." L'espressione di Suckling cambiò d'incanto. "Perciò non ho niente da perdere, giusto?" Non ci fu risposta. Ballard avvicinò ancora di più la faccia a quella di Suckling, aumentando la stretta con cui lo teneva prigio-niero. "Giusto?"

Suckling si perse d'animo. "Cripps è morto," disse.

Ballard non lo lasciò andare. "Lo stesso mi hai già detto l'altra volta di Odell..." gli rammentò. A quel nome, Suckling sgranò gli occhi. "Ma io l'ho visto solo ieri sera," aggiunse Ballard, "in giro a far baldoria."

"Ha visto Odell?"

"Eh sì."

L'aver parlato dell'agente morto gli fece riaffiorare alla memoria la scena del vicolo, l'odore del cadavere squartato, i singhiozzi del giovane transessuale. C'erano altre fedi, riflette Ballard, oltre a quella che un tempo aveva condiviso con la creatura sulla quale incombeva in quel momento; fedi la cui devozione veniva manifestata in cruente passioni e versamenti di sangue, fedi i cui dogmi erano sogni. Perché dunque non battezzarsi nel nome



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