[Morse 04] Niente vacanze per l’ispettore Morse by Colin Dexter

autore:Colin Dexter
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Giallo
ISBN: 9788838928147
editore: Sellerio Editore
pubblicato: 2012-07-17T16:00:00+00:00

Capitolo ventitrè

Buona parte della congregazione che si stava raccogliendo sempre più numerosa era composta da zitelle inacidite tra le cinquanta e le sessanta primavere, e molte di loro si girarono incuriosite per sbirciare i due sconosciuti che si erano seduti nell’ultima fila dei banchi centrali, accanto al posto vuoto che un cartellino riservava espressamente all’«AMMINISTRATORE DELLA CHIESA». Lewis era terribilmente imbarazzato e lo dava a vedere, mentre Morse si guardava intorno con tranquilla disinvoltura.

«Imitiamo esattamente quello che fanno gli altri, capito?» sussurrò Morse alla fine dello scampanellio monotono e malinconico che segnalava l’imminente inizio della funzione, quando il coro uscì in processione dalla sacrestia e imboccò la navata principale, seguito dal turiferario e dal suo navicolaio, dagli accoliti e dai ragazzi che portavano i ceri, il cerimoniere e tre eminenti personaggi vestiti in modo simile ma non identico, l’ultimo dei quali indossava tra le altre cose la tonaca, la berretta e la pianeta – gli indumenti di base della tenuta ecclesiastica per quel che Morse era riuscito ad apprendere fino a quel momento. Nel presbiterio le varie dramatis personae si separarono per andare a occupare la posizione loro assegnata con una celerità figlia dell’esercizio e d’un tratto tornò a regnare la quiete. Ruth Rawlinson, che indossava un cappello da coro nero e squadrato, prese posto proprio accanto a un angelo in pietra e il coro, in formazione completa, diede il via alla messa. Nel frattempo l’amministratore della chiesa era scivolato al suo posto senza far rumore e aveva passato a Morse un foglietto «Musica: Iste confessor – Palestrina»; Morse annuì con convinzione per poi passarlo a Lewis.

A metà del rito uno tra i personaggi eminenti si spogliò temporaneamente della pianeta e salì i gradini circolari del pulpito per mettere in guardia il suo gregge dai pericoli e dalle follie della fornicazione. Morse ascoltò il sermone con la tranquillità di un uomo non direttamente interessato a quell’ammonimento. In precedenza i suoi occhi avevano incrociato un paio di volte quelli di Ruth, ma al momento tutti i membri femminili del coro erano occultati da una massiccia colonna ottagonale, per cui l’ispettore si rilassò appoggiandosi allo schienale e si mise a contemplare gli inserti romboidali delle vetrate – rosso rubino intenso, grigio bluastro e smeraldo vivissimo – mentre nei suoi pensieri ritornava all’infanzia, a quando pure lui cantava nel coro...

Anche Lewis aveva rapidamente perso ogni interesse per la fornicazione, sia pure per motivi diversi. Poiché, in ogni caso, era il tipo d’uomo che di rado guardava con concupiscenza la donna d’altri, aveva lasciato che la sua mente riesaminasse con calma il caso e si era domandato ancora una volta se Morse avesse poi ragione a insistere che un’altra visita alla chiesa avrebbe potuto stimolare qualche nuovo collegamento e «dare una bella scossa agli atomi uncinati», per usare le sue parole, qualsiasi cosa intendesse dire...

Al predicatore ci vollero venti minuti buoni per esaurire i suoi strali contro i peccati della carne, dopo di che scese dal pulpito, sparì alla vista dietro il divisorio sul

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