Morte sul Rainier (Italian Edition) by Luigi De Conti

Morte sul Rainier (Italian Edition) by Luigi De Conti

autore:Luigi De Conti [De Conti, Luigi]
La lingua: ita
Format: epub
editore: VGS LIBRI
pubblicato: 2020-03-25T11:00:00+00:00


20

Formarono così due cordate. Una composta da Aaron e Connely, i quali si trascinavano dietro anche il geo-radar; la seconda formata da Jennifer e Russo. J.J. e Aaron fungevano da capi cordata ma in questo caso si erano posizionati dietro ai propri compagni, come avviene quando si affronta un percorso in discesa. Jennifer e Russo facevano da apripista, qualche centinaio di metri sotto le tende del campo base. Sopra le loro teste ronzava il drone di Randy; dal suo punto di vista dovevano sembrare delle formiche sopra a un’enorme montagnola di zucchero.

L’apparecchio geo-radar, protetto da un guscio di plastica di color giallo e sistemato su una specie di piccola slitta, veniva trascinato dal glaciologo e Aaron tramite una corda supplementare. Scesero la ripida parte superiore del ghiacciaio rimanendo su una zona laterale, cercando di evitare inutili pericoli. Solo quando si avvicinarono alla zona che avevano segnato sulla mappa, una sporgenza simile a un minuscolo picco roccioso, si spostarono verso il centro.

Per prima cosa Connely volle testare e tarare il geo-radar. Lui e Aaron lo trascinarono su e giù per il ghiacciaio alcune volte, disponendosi uno davanti e uno dietro al congegno e tenendosi a distanza di sicurezza dai crepacci. Dopo qualche tentativo, il glaciologo disse:

«Bene, sembra tutto a posto.»

L’apparecchio era costituito da due parti; la prima mandava il segnale elettromagnetico in profondità che, rimbalzando, tornava indietro alla parte ricevente, la quale a sua volta trasmetteva il segnale a uno schermo. Proseguirono cautamente la discesa, trascinandosi dietro quello strano apparecchio tecnologico. Passarono in mezzo a vari crepacci, alcuni semicoperti da ponti di neve ghiacciata, altri invece apparivano come vere e proprie voragini capaci di inghiottire per sempre una persona.

Jennifer, oltre a cercare il percorso più sicuro, era ancora preoccupata per il pericolo di valanghe.

Avvistarono il picco roccioso indicato sulla mappa qualche decina di metri più sotto.

«Bene, mettiamoci al lavoro» disse Aaron.

Connely rimise in funzione il geo-radar, quindi molto cautamente lui e Aaron cominciarono a trascinarlo su e giù fino a formare delle linee parallele equidistanti; successivamente ripeterono l’operazione, questa volta da destra a sinistra, fino a formare una griglia immaginaria che copriva una sezione del ghiacciaio, cercando però di evitare eventuali crepacci compresi in quell’area.

Le rilevazioni venivano inviate, tramite una serie di cavi elettrici, allo schermo che Connely aveva davanti agli occhi, appeso con un’apposita imbragatura. Ciò che appariva su quello schermo era un diagramma dai toni grigi, incomprensibile a un occhio inesperto, che però il glaciologo era in grado di interpretare correttamente.

Inoltre, solo una volta elaborati tutti i dati raccolti con uno specifico software, avrebbero ottenuto una scansione tridimensionale molto più chiara.

Durante la prima ora, le rilevazioni non sembravano dare nessun risultato rilevante.

«Non c’è niente qua sotto, solo ghiaccio» sottolineò il glaciologo con una nota di disappunto.

«Ok, proviamo a setacciare un’altra area» disse Aaron, mentre Jennifer alzava gli occhi al cielo verso le nubi che stavano ricoprendo la cima del Rainier.

Connely e Aaron si sposarono a destra, ripetendo la stessa procedura effettuata in precedenza. L’idea era di scannerizzare progressivamente piccole



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