Napoli by Paolo Macry

Napoli by Paolo Macry

autore:Paolo, Macry [Macry, Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Intersezioni
ISBN: 9788815350442
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2018-09-14T22:00:00+00:00


Regali crudeltà

Ma la storia non era terminata. Restava da decidere il caso di Luisa Sanfelice, figlia di un ufficiale spagnolo e sposa chiacchierata di un nobile napoletano, la quale ben poco aveva fatto per la Repubblica, ma fu accusata di aver denunciato una congiura filoborbonica, causando la cattura e l’esecuzione dei congiurati. Ingenuità legata a vicende sentimentali, più che colpa politica. Fatto sta che nei giorni dell’anarchia i lazzari la scovarono in un soppalco di casa e la trascinarono in carcere e poi davanti alla giunta di Stato, che la condannò alla decapitazione.

Luisa fu mandata nel «confortatorio», dove i morituri venivano preparati al loro destino, e qui, in extremis, rivelò ai carcerieri di essere incinta. Interpellati dal re, alcuni medici e una levatrice attestarono la gravidanza. Luisa cominciò a credere nella grazia. Passarono mesi, la condannata fu sottoposta a ulteriori visite e tutte confermarono la gravidanza, sebbene la cosa apparisse sempre più inverosimile. L’opinione pubblica seguiva il caso con attenzione morbosa, la città del pogrom aveva preso le parti della donna. Ma Ferdinando, che si trovava a Palermo, volle che fosse trasferita in Sicilia, la fece visitare da medici di propria fiducia, scoprì ciò che tutti sapevano, che Luisa non era incinta. E ordinò che fosse rimandata nella capitale e giustiziata. Il 10 settembre 1800 la donna entrò di nuovo nel «confortatorio» e il giorno dopo fu portata nella piazza del Mercato. Il boia, avendo lasciato cadere per errore la scure sulle spalle della vittima, dovette decapitarla con un coltello.

Ferdinando e Maria Carolina erano stati crudeli. Sembrò che agissero per istinto di vendetta. Avevano tradito la parola data. Ma se il Novantanove ha lasciato una traccia così forte nella cultura napoletana non è soltanto per i loro intrighi sanguinari, per il ruolo ora torpido ora brutale del re, per le inconfessabili complicità tra la regina, Acton, Lady Hamilton e Nelson. Quell’intreccio shakespeariano di fellonia pubblica e vizi privati fu il coronamento di una parabola politica che stroncava le promesse settecentesche della dinastia. Ferdinando venne restituito alla sua capitale da una strage plebea e a sua volta fece strage, liquidando un pezzo pregiato delle classi dirigenti napoletane. E per la città fu un punto di non ritorno. La frattura tra élite e popolo divenne un’ombra ricorrente della sua storia. I Borbone si trasformarono, come ha scritto Croce, in quella «monarchia lazzaronesca, poliziesca e soldatesca» che infine sarebbe crollata nel 1860, mentre ne uscì rafforzata l’influenza di una Chiesa che poteva sempre chiamare a raccolta i fedeli e i potenti di turno per mostrare loro il miracolo del sangue liquefatto di san Gennaro. Un rito che continua nel Terzo Millennio.



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