Natalino Irti, Emanuele Severino by Dialogo su diritto e tecnica

autore:Dialogo su diritto e tecnica [tecnica, Dialogo su diritto e]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 2013-12-15T23:00:00+00:00

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E allora - è sempre il domandare del giurista all'illustre e caro interlocutore - abbiamo davvero percorso insieme un tratto del cammino, o i nostri sentieri si dividono fin dall’origine? E quella «tendenza fondamentale del nostro tempo» (intorno a cui il filosofo ha dettato pagine tra le più presaghe), nel porsi appunto come fondamento, non risuscita una ferma e immutabile verità, che si fa misura e stregua di ogni altra norma? Se così fosse, le scelte di scopo non sarebbero più eguali forme di volontà di potenza: una di esse - la «normatività tecnologica» - godrebbe di una suprema dignità, elevandosi a «forma trascendentale» di ogni agire prescrittivo. Sarebbe del tutto vano giocare una partita, che è decisa già dall’inizio. Altro, insomma, è descrivere ima «tendenza» delle cose, compiere una ricognizione di ciò che accade o sembra annunciarsi; altro, innalzare la tendenza a «fondamento», e sovrastare, nel segno della «normatività tecnologica», ogni diversa specie di norma. Nel primo caso, la descrizione storica, ancorché lasci intravedere o pronosticare sviluppi futuri, non vulnera le eguali volontà di scopo, e ne deferisce la contesa alle procedure del singolo regime (o, se si preferisce, al «successo» fattuale); nel secondo, il conflitto è già risolto, poiché una delle ipotesi in campo non è più un progetto di norma, aperto alla lotta e al rischio del soccombere, ma è l’unica e suprema ed esclusiva norma (mentre le norme dissenzienti perdono a mano a mano valore di norme, e ci appaiono come detriti del passato). Dinanzi all’asserzione di Severino circa la «incapacità delle norme non tecnologiche di continuare ad essere principi ordinatori della tecnica» resterebbe al giurista soltanto un dilemma: o porsi al servizio della tecnica (che mai gioverebbe, se dal contenuto della norma suprema sono deducibili tutte le altre norme?) o chiudersi in nobile e onorevole silenzio. Il silenzio, che è dovuto all’illimitata e trionfale grandezza di un nuovo Dio.

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