Nessun luogo è sicuro by Patterson Richard North

autore:Patterson Richard North
La lingua: ita
Format: epub, mobi
pubblicato: 2012-04-05T16:00:00+00:00

7.

Nella tribuna della stampa, Lara era fisicamente più vicina ai dimostranti che a Kerry. Perché, avrebbe sempre voluto chiedergli, hai deciso di candidarti alla Casa Bianca? Ci pensava quando gli stava seduta davanti a cena, quando osservavano il sole tramontare di fronte all'isola di Martha's Vineyard, quando si svegliava la mattina e vedeva il suo volto immerso nel sonno, l'alzarsi e abbassarsi del torace nel respiro. Ma non era sua moglie. Lara aveva una propria vita, un'esistenza da giornalista; non aveva nessun motivo di porre limiti a quella di lui.

Kerry si fece avanti. «Sei tu il prossimo», gridò la stessa voce rauca in mezzo agli applausi. «Ora tocca a te.»

Nonostante la paura e la rabbia, Lara lottò per mantenere vivo il suo istinto da giornalista. Qualunque altra cosa fosse, Kerry era un formidabile animale politico. Aveva scelto di trovarsi lì ben sapendo quale reazione emotiva ciò avrebbe suscitato, forse proprio perché ci sarebbero state dimostrazioni contro di lui.

«Oggi», cominciò Kerry senza alzare la voce, «ricorre l'anniversario di una morte.»

La folla si zittì di colpo.

«Il morto si chiamava Carlos Miller», proseguì Kerry, «e aveva nove anni. Fu ucciso in questo parco, durante una sparatoria compiuta da un razzista armato di un ak-47. E morto, come capita ogni giorno a qualcuno in questo nostro Paese, pianto dalla sua famiglia, quasi ignorato dal resto di noi, velocemente dimenticato dai media.» Fece una pausa, poi il tono della sua voce si alzò. «La carneficina è tale che soltanto uno sterminio di massa, o la morte di una celebrità, fa sì che ci si fermi un attimo a riflettere. L'anno scorso sono stati uccisi da armi da fuoco oltre quarantamila americani. Il che fa centodieci persone al giorno.» Abbassò di nuovo la voce. «Ed esattamente un anno fa Carlos Miller è stato uno di loro. A uccidere la gente non sono le armi, ci dicono coloro che sono a favore della vendita indiscriminata, bensì le persone. Allora chiediamoci quante persone in tutto il mondo abbiano ucciso l'anno scorso altri loro simili con, per esempio, una rivoltella. Trentasei in Svezia. Trentatré in Gran Bretagna. Centoventotto in Canada. Tredici in Australia. Sedici in Giappone.» Indugiò un istante. «E, negli Stati Uniti, 30.495. Nel nostro Paese, individui armati di rivoltella hanno commesso oltre un milione di atti di violenza. Nel nostro Paese, le armi da fuoco sono la principale causa di morte dei maschi di colore sotto i trentacinque anni. Nel nostro Paese, il cinquantatré per cento delle vittime dei crimini che hanno luogo in ambito familiare muore di ferite da arma da fuoco. Nel nostro Paese, l'incidenza annuale delle ferite da arma da fuoco -e in genere si tratta di armi leggere - è dieci volte superiore a quella della poliomielite in un qualsiasi anno della prima metà del xx secolo.»

Quell'esposizione, così scandita, un dato dopo l'altro, pensò Lara, era impressionante. I dimostranti erano rimasti in silenzio.

«Qual è il motivo di questa terribile carneficina?» chiese Kerry. «Gli americani sono forse meno umani dei giapponesi, o degli australiani,

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