Niemi Mikael - 2017 - Cucinare un orso by Niemi Mikael

autore:Niemi Mikael [Niemi Mikael]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788870916027
Google: QogTvgEACAAJ
editore: Iperborea
pubblicato: 2018-01-15T08:50:05+00:00

34

Ci sciacquammo in fretta le mani ed entrammo in casa. Kristina aveva preparato la colazione e noi l’accettammo di buon grado, dopotutto non avevamo fatto in tempo a mangiare niente prima di lasciare la canonica. Buttai giù un po’ di pappa di pesce mentre il pastore proseguiva con le sue domande.

«Stavo pensando al vostro cane. L’avete sentito abbaiare questa notte?»

«No, il cane non c’è.»

«Come non c’è?»

«È in calore, e a volte scappa.»

«Capisco. Quando l’avete vista l’ultima volta?»

«Dev’essere stato l’altro ieri», rispose Elias a bassa voce. «Da quando Jolina stava male abbaiava tutte le sere come una forsennata.»

«Credo che montasse la guardia», intervenne Kristina. «Anche a me era sembrato di vedere qualcuno che si aggirava là fuori.»

«Di notte è capitato più di una volta che si mettesse a ringhiare accanto alla porta», disse Elias. «Allora la lasciavamo uscire, pensavamo che magari ci fosse in giro una volpe.»

«L’ultima volta però non è tornata, dico bene?» domandò il pastore.

«Vedrete che tornerà presto», rispose Kristina speranzosa. «Dopo un po’ ricompare sempre.»

«Forse dovremmo comunque cercarla», disse il pastore. «Si chiama Siiri, vero?»

«Sì.»

«Siiri. È un bel nome per un cane.»

Mentre facevamo colazione si sentì provenire dalla strada il rumore di un tiro di cavalli. Subito dopo entrò nell’aia una carrozza da cui scesero alcuni uomini. Il giudice distrettuale Brahe fece il suo ingresso nel pörte, seguito dal suo secondo Michelsson e da Sederin, il medico condotto, che in quei giorni si trovava nel distretto. Malgrado l’ora mattutina l’intera comitiva puzzava di punch, e Brahe prese subito il comando della situazione mentre Kristina gli si affaccendava intorno per assisterlo. Sederin aveva una mole imponente e da come si appoggiava al suo bastone da passeggio sembrava avere qualche acciacco alla schiena. Gli occhialini rotondi si ostinavano a scivolargli sulla punta del naso, gonfio e rubizzo, e di tanto in tanto se li aggiustava con un gesto impacciato. Si rivolse al pastore con un rigido cenno di saluto, senza nemmeno tentare di nascondere la propria avversione. Da bevitore incallito qual era, Sederin detestava le sue crociate contro l’acquavite, che minacciavano di prosciugare le terre lapponi e togliergli l’unica medicina che lo aiutasse a tenere a bada l’apatia dei lunghi inverni artici.

Dopo essere stati ragguagliati sull’accaduto, gli uomini entrarono nella sauna per esaminare il cadavere. Lo spazio era talmente angusto che il pastore fu costretto a rimanere sulla soglia. Alla vista del corpo della ragazza, Brahe non riuscì a nascondere il disgusto e si passò d’istinto il fazzoletto sulle mani.

«Cazzo se diventano blu quando s’impiccano», bofonchiò. «Tutti gonfi e brutti come questa qui. Un vero peccato per una ragazza così graziosa.»

«Datele un’occhiata più da vicino, alla gola», gli suggerì il pastore. «E voi, Michelsson, potreste aiutare il dottore a esaminarle i piedi?»

«Ah, siete ancora qui, reverendo. Se volete scusarci, gradiremmo svolgere il nostro compito in santa pace.»

Fu subito chiaro che il dottor Sederin aveva bisogno di sedersi, così gli avvicinarono lo sgabello della sauna. A procurargli quel giramento di capo non era certo il cadavere, aveva visto ben di peggio nella sua vita.

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