Non aprite quella morta by Joe R. Lansdale Kasey Lansdale & Kasey Lansdale

autore:Joe R. Lansdale, Kasey Lansdale & Kasey Lansdale [Lansdale, Joe R. & Lansdale, Kasey]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EINAUDI
pubblicato: 2022-10-10T12:00:00+00:00

Il Caso del Muro Sanguinante

di Kasey Lansdale e Joe R. Lansdale

Dopo una bizzarra esperienza personale, cominciai a leggere di quelle che chiamavo cose strane, e trovai una persona che affermava di indagare e sperimentare cose strane: Dana Roberts. Avevo un amico che frequentava un club dove lei era ospite, di tanto in tanto. Era uno di quei club esclusivamente maschili, tutti fumo di sigaro e testosterone, ma negli ultimi anni avevano deciso di mettersi al passo coi tempi e invitare le donne a partecipare. Tuttavia, per ottenere l’accesso dovevi conoscere uno dei membri, e io lo conoscevo, e l’uomo che conoscevo era un mio ex. Non aveva funzionato tra noi, ma eravamo rimasti amici. Ogni tanto prendevamo un caffè insieme per parlare del disastro che erano diventate le nostre vite, almeno per quanto riguardava la sfera sentimentale.

In realtà la mia vita non era poi cosí male, relazioni a parte. Avevo un po’ di soldi, alcuni provenienti da una recente eredità, quindi me la cavavo abbastanza bene, ma avevo la sensazione di non vivere appieno, e quell’eredità non mi avrebbe consentito una vecchiaia serena, anche se avrei potuto riempire gli armadi di fagioli in scatola per gli anni a venire.

Fu un assurdo incidente a portarmi da Dana, ma questa è un’altra storia. Come Dana, l’avevo fatto diventare un racconto. Avevo pensato che, visto che lei guadagnava dei soldi condividendo le sue avventure, be’, avrei potuto salire anche io su quel treno. Solo che non riuscii a vendere la mia storia. Non interessava a nessuno. E nessuno ci credeva. Perché avrebbero dovuto? Era davvero bizzarra. Inappropriata.

Questo amico con cui avevo avuto una relazione, Tom, sapeva della mia strana avventura perché ne avevamo parlato in un recente incontro. Pensava che fosse tutta una cazzata. Che forse avevo bevuto e avevo avuto un’allucinazione, cosa nient’affatto vera. Non che non credesse alle cose strane, semplicemente non credeva a me. Però credeva a una signora che parlava spesso in quel club a cui lui apparteneva, e in qualche modo la trovava piú convincente di me. Mi invitò a partecipare con lui a un incontro. Credo avesse capito che avevo bisogno di qualcosa di interessante, e che quello strano racconto era un tentativo di dare una scossa alla mia vita. Non lo so, io pensavo di essere stata abbastanza convincente, visto che mi era accaduto davvero. Naturalmente, l’oratore in questione era Dana Roberts.

Dana era uno degli oratori preferiti del club e ci andava spesso a raccontare le sue avventure, che io definirei strane ma che lei chiamava sopranormali. Le vedeva come cose che ancora non riuscivamo a capire, ma assolutamente reali.

Il suo punto di vista era questo: una volta si pensava che i fulmini fossero fenomeni soprannaturali, scagliati dagli dèi o qualcosa del genere, ma poi abbiamo capito la loro natura e dato una spiegazione scientifica della loro esistenza. A me non frega niente. Ritorno a bomba a quello che ho detto prima: era roba strana. Una volta scoperto che il mondo come lo vedi è una bugia, cominci a pensare e a vedere le cose in modo diverso.

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