Notti selvagge by Sarah McCarty

Notti selvagge by Sarah McCarty

autore:Sarah McCarty [McCarty, Sarah]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


anche di incredibile tenerezza. Sally Mae non osava neppure

alimentare la speranza dolceamara che potesse essere anche un

uomo capace di cambiare per lei, per amore.

Tucker si staccò di nuovo repentinamente e si alzò in piedi,

mentre lei restava dove lui l’aveva lasciata. L’alba filtrava

attraverso i vetri, accarezzando il corpo forte e muscoloso di

Tucker con la sua luce chiara e tenera come la mano di una

donna. Sally Mae si leccò le labbra arrossate, ricordando il

sapore dei baci di Tucker.

«Apri le gambe, fatti guardare.»

Senza pudore, Sally Mae sollevò lentamente le ginocchia e

le scostò, per aprire allo sguardo intenso di Tucker il fiore della

sua femminilità.

«Sei bellissima...» mormorò lui. «E io non vedo l’ora di

tornare da te.»

Si chinò su di lei, sorreggendosi con una mano aperta sul

lenzuolo accanto al fianco di Sally Mae, poi con la punta di un

dito tracciò una linea immaginaria che partiva dalla fossetta tra

le clavicole, passava tra i seni, scendeva verso il ventre,

facendo una deviazione intorno all’ombelico prima di

avventurarsi più in basso.

Sto impazzendo! , pensò Sally Mae, chiudendo gli occhi. Il

desiderio la incendiava come una fiammata potente. Le bastava

che lui lo facesse un’altra volta, solo un’altra volta, per

esplodere. Sollevò i fianchi, dimenandoli leggermente, per

protendersi verso la mano di Tucker, avida di carezze. Stava

davvero giocando con il fuoco, perché, a ogni movimento, le

contrazioni erano sempre più potenti, e le palline che vibravano

dentro di lei erano quasi sufficienti per farle raggiungere il

culmine del piacere.

Tucker se ne accorse, evidentemente, perché le mise una

mano sul ventre per bloccarla.

Sally Mae aprì gli occhi e lo fissò, delusa.

Lui sorrise, pensando che di sicuro Sally Mae non si

rendeva conto di quanto fosse bella in preda alla passione, con

le labbra tumide, socchiuse, gli occhi lucenti e velati di

desiderio, le gote arrossate e la gola palpitante.

«Raggio di luna, non ti ho dato il permesso di venire»

l’ammonì, severo, ma con un fondo di dolcezza nella voce.

«Vuoi forse sfidarmi? Attenta, che verrai punita!»

Lei sorrise, maliziosa. «E credi forse che mi dispiacerebbe?»

lo provocò, sfrontata.

Il suo commento impudico accese un lampo negli occhi di

Tucker, che si piegò su di lei per accarezzarla. «Che cosa vuoi,

eh? Dimmi che cosa vuoi» la punzecchiò.

«Voglio godere» disse Sally Mae, stupita lei stessa dalla

propria risposta impudica.

«Ed è quello che desidero anch’io» replicò Tucker. «Voglio

darti piacere, ma molto più di così.»

Fece scivolare le dita tra le sue cosce aperte, le fece scorrere

tra le sue pieghe umide finché lei non gli prese il polso, incerta

se farlo smettere o continuare.

«Tucker...» mormorò, ansante.

All’improvviso lui la pizzicò, provocandole un grido di

sorpresa e poi dei brividi erotici lungo la spina dorsale. Come

faceva a provocarle sensazioni così intense e inaspettate? Il

fatto che la spiazzasse di continuo con i suoi cambi di registro

la eccitava ancora di più, perché la teneva sulla corda.

«Ti avevo detto che ti avrei punita» le ricordò. «Devi

imparare a controllarti.»

«Non voglio controllarmi, voglio venire!» esclamò lei. Il

controllo delle sue reazioni le scivolava tra le dita a ogni

movimento; appena il materasso si abbassava sotto la pressione

di un braccio o di una gamba, le vibrazioni la scuotevano

dentro, inviandole fitte di piacere puro al ventre. I capezzoli

erano duri come sassolini e indolenziti, i brividi le provocavano

la pelle d’oca.



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