Onnivora (1968) by Piers Anthony

autore:Piers Anthony [Anthony, Piers]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantascienza
editore: MEB
pubblicato: 1968-01-20T05:00:00+00:00

UNA LANDA SELVAGGIA

Ma la bellezza di un fiore che sboccia può essere una cosa fugace, pensò Subble mentre avanzava nell’acqua con bracciate regolari. Nacre non aveva risolto alcun problema, aveva soltanto scolpito i loro nomi su catene più pesanti. Fintanto che il loro ambiente era una Terra oppressa da situazioni rovinose, le insoddisfazioni sarebbero rimaste, in una forma o nell’altra.

Rimorchiava un contenitore mediante una corda annodata intorno al petto. Un chilometro più avanti sorgeva dall’oceano una striscia di terra: un’isola semitropicale riservata a parco naturale, abitata solo da uccelli, roditori, artropodi e rappresentanti del secondo e del terzo regno. Si stava facendo buio; l’isola si stagliava netta nel tramonto, palme nere su uno sfondo di nuvole rosse. Alcuni gabbiani roteavano nel cielo, e c’era parecchio movimento nella scia oscura dietro di lui. Questo era tutto.

Continuò a nuotare, godendo del contatto delle fresche acque del golfo e dell’infrangersi della schiuma salata contro le sue spalle e il suo viso. Là, davanti a lui, lo aspettavano la rivelazione e il pericolo, forse la morte… ma la morte era per lui una cosa impersonale. Aveva una missione da compiere, e il suo completamento era vicino… qualsiasi cosa esso avesse potuto significare.

La storia di Nacre scorse rapidamente nella sua mente. Che avventura era stata, per quell’insolito trio! Un vegetariano, una normale onnivora e un individuo sostanzialmente carnivoro, che avevano risolto l’enigma di un mondo la cui fauna rispecchiava il modo di essere di ciascuno di loro. Tuttavia la vicenda non era ancora giunta al suo epilogo, perché i temibili carnivori si trovavano sulla Terra, e c’era pericolo che nessuno comprendesse interamente ciò che restava ancora solo un sospetto. Non si trattava dei problemi riguardanti il triangolo uomo-donna; questo si sarebbe risolto tranquillamente per suo conto una volta che i componenti fossero tornati di nuovo insieme. Né del rischio di un flagello alieno sulla Terra, perché le mante erano creature altamente etiche; potevano attaccare l’uomo, ma non lo avrebbero fatto. Esse erano venute per conoscere, ne era certo, non per conquistare.

Che cosa, allora? C’era pericolo, un pericolo terribile. Le sue addestrate percezioni ne erano pervase. Veg, Aquilon, Cal… tutti rivelavano un senso di paura, legato alla manta. C’era un oscuro mistero nella presenza della creatura sulla Terra, e non centravano il suo modo di nutrirsi o la ferocia, e nemmeno le sue intenzioni. Il futuro della Terra stessa poteva dipendere dal successo della sua missione… ed egli ancora non riusciva ad afferrare come.

Era scesa la notte, e l’isola appariva vicina davanti a lui. Subble si girò sulla schiena e alzò lo sguardo verso gli alberi silenziosi e verso le fredde stelle al di là di essi. Egli non si era mai allontanato dal pianeta, di questo era sicuro; gli agenti dovevano subire uno speciale condizionamento per gli incarichi extraterrestri, e non ci sarebbe stato motivo di utilizzare in essi un’unità addestrata per la Terra. Sapeva che l’uomo comune provava un’emozione senza nome quando guardava le stelle, una sorta di timore reverenziale, uno struggente desiderio di raggiungerle e infine una profonda solitudine.

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