Palmieri Daniele - 2015 - Diario di un cinico gatto by Palmieri Daniele

autore:Palmieri Daniele
La lingua: ita
Format: mobi, epub
ISBN: 9788891181275
editore: Youcanprint Self-Publishing
pubblicato: 2015-06-25T22:00:00+00:00

[Doppia infestazione]

La mattina successiva sono tornato sul posto; sono saltato sul davanzale e da fuori ho visto Jack acciambellato sul divano.

“Sveglia” ho miagolato, picchiettando con la zampa sulla finestra.

Il norvegese ha mosso un orecchio in mia direzione, ma è rimasto immobile con gli occhi chiusi.

“Muoviti” ho rincalzato “lo so che sei sveglio, ti ho visto rizzare l’orecchio.”

“Non ti si può nascondere nulla” ha biascicato, alzandosi; poi si è stiracchiato, ha sbadigliato e mi ha raggiunto per sollevare la finestra.

“Cosa sei venuto a fare?”

“Riformula la domanda in modo più carino.”

“Oh, ma che bello essere svegliato da te. A cosa devo l’onore di questa visita?”

“Non hai sentito cosa hanno detto gli umani ieri notte prima di scappare? Hanno detto che sarebbero tornati a riprendere le loro cose.”

“Dunque?”

“Gliele faremo trovare davanti alla porta.”

“Non possiamo dormire altri dieci minuti?”

“No” ho risposto, saltando dentro, “potrebbero arrivare da un momento all’altro.”

Sono andato verso le scale, ho raggiunto la camera da letto ed ho cominciato a trascinare un cuscino.

Jack mi ha raggiunto e si è messo subito al lavoro.

Nel giro di poco tempo, abbiamo accumulato davanti alla porta tutte le cose facilmente trasportabili da un gatto; i cuscini, dei vestiti, il corredo da bagno – bagnoschiuma, spazzolini, dentifricio, asciugamani, accappatoi – dei piatti e delle tazzine lasciati a portata di zampa in cucina – i quali, involontariamente, sono andati in frantumi – e ancora, una lampada da comodino, qualche libro, dei fogli sparsi trovati su una scrivania, un astuccio e, insomma, hai capito.

Come da me vaticinato, gli umani non hanno tardato ad arrivare. Abbiamo sentito la macchina insinuarsi nel viale e siamo fuggiti a nasconderci sotto il divano.

Quando hanno aperto la porta si è sentito il rumore dei cocci infranti e di tutte le altre chincagliere trascinate sul pavimento.

“Ha visto?!” ha detto uno degli intrusi.

“Non era così, quando siamo fuggiti” ha rincalzato l’altro.

“Impressionante” ha risposto la terza persona che i bipedi si erano portati appresso.

“E questo chi è?” ha sussurrato Jack.

“Silenzio, ascolta” gli ho intimato.

“Cosa possiamo fare?”

“Fatemi fare un giro per la casa, devo capire di che presenza si tratta. Intanto ditemi, di chi era questa casa?”

“Apparteneva ad un’anziana signora che è defunta di recente.”

“È deceduta in casa?”

“Sì, per vecchiaia. Come fa a saperlo?”

“Tipico dei fantasmi, ho incontrato molti casi come questo. Una persona che muore in un luogo che ama tende a rimanervi radicata. Spesso non si accorge nemmeno di essere morta e reagisce in questi modi violenti contro i nuovi inquilini, che vede come intrusi.”

“Ne dicono di idiozie questi umani, eh?” ha miagolato a bassa voce il norvegese.

“Puoi dirlo forte, Jack.”

“Hai capito chi è questo tizio?”

“Dovrebbe essere un medium.”

“Un medium?”

“Sono persone convinte di poter interagire con i fantasmi.”

“Perché, non gli basta l’interazione che hanno già avuto?”

“Interagire nel senso di parlare con loro, fargli domande o mandarli via.”

“Insomma, hanno chiamato i rinforzi.”

“Manderemo via anche questo ciarlatano, non ti preoccupare. Ora stanno andando di sopra” ho aggiunto, sentendo i loro passi allontanarsi e salire i gradini “avviciniamoci alle scale per origliare.”

Silenziosi come il vento, siamo usciti dal nostro nascondiglio e ci siamo appostati nei pressi del primo gradino.

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