Parigi è sempre Parigi by Stefano Montefiori

autore:Stefano Montefiori [Montefiori, Stefano]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Solferino
pubblicato: 2024-07-15T00:00:00+00:00

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Il Select dei transfughi

In boulevard de Montparnasse c’è un locale degli anni Venti con l’insegna al neon rimasta immutata, così come gli arredi e la reputazione di essere un luogo di incontro di artisti, attori e intellettuali, tra i quali tanti americani a Parigi. Nella sua fase parigina raccontata in Festa mobile, Ernest Hemingway ci veniva per l’«American Bar», il bancone dei cocktail, e più di recente Scarlett Johansson, quando viveva a Parigi con il marito francese, il pubblicitario e giornalista Romain Dauriac, cenava al Select ordinando pollo arrosto prima di finire la serata al vicino Rosebud.

Ma accanto alle serate dei bon vivant americani di ogni epoca, di giorno il Select ospita molte riunioni di lavoro informali ed è diventato una specie di ufficio collettivo, uno spazio di co-working artistico-editoriale. Il Café de Flore e il Deux Magots a Saint-Germain condividono più o meno la stessa storia gloriosa ma sono troppo affollati; il quartiere di Montparnasse invece è abbastanza centrale ma non troppo. Il Select è quindi perfetto la sera per mangiare o bere qualcosa uscendo dai tanti cinema della zona, e di giorno per gli incontri professionali, magari non tra banchieri ma certamente tra scrittori, editori e giornalisti. È facile incontrare l’attore Louis Garrel o il cantante Benjamin Biolay, la regista Rebecca Zlotowski, il produttore e regista Luc Besson (benché caduto in disgrazia dopo il #MeToo), e poi addetti stampa, editor, dirigenti e autori delle tante case editrici del quartiere. Ogni tanto dà appuntamento qui anche una delle star della letteratura francese contemporanea, Édouard Louis, e questa scelta non sembra casuale.

Édouard Louis è per sua stessa definizione un «transfuga di classe», cioè una persona che ha abbandonato l’umile ambiente delle origini e, a prezzo di sforzi inauditi, è riuscito a entrare in un milieu più colto, agiato, interessante. Origini sottoproletarie e provinciali, approdo prestigioso a Parigi.

È un percorso che accomuna Didier Eribon, il mentore di Édouard Louis autore del fondamentale Ritorno a Reims (Bompiani), come la premio Nobel per la letteratura Annie Ernaux, o altri autori come Nesrine Slaoui o Sébastien Le Fol che ha scritto Reste à ta place («Stai al tuo posto»), Nicolas Mathieu, vincitore del Prix Goncourt, o Ocean Vuong, che nell’ultimo romanzo parla dell’incomunicabilità con la madre vietnamita impiegata in un salone di manicure. Tutti hanno fatto del contrasto tra le classi sociali e del faticoso passaggio da una all’altra il cuore dei loro libri.

Select è una parola un po’ desueta che in francese significa chic, ricercato, distinto. Un ristorante select è un locale che alcuni definirebbero esclusivo. Frequentare il Select di boulevard Montparnasse, per Édouard Louis e alcuni suoi amici, rappresenta quindi la rivendicazione di una scelta fatta tanti anni prima, e il coraggio di esporsi all’accusa di essere un «traditore di classe», uno che ha osato appropriarsi di modi e abitudini di un mondo che non è il suo. Ma proprio questo è il punto.

In modo forse insospettato in Italia, la Francia è ossessionata dalle diseguaglianze, dalle differenze economiche ma anche e soprattutto culturali, dall’inaccessibilità ai famosi «codici».

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