Pattison C. L. - 2019 - La terza inquilina by Pattison C. L

autore:Pattison C. L. [Pattison C. L.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: narrativa, Thriller, Generale
ISBN: 9788891582652
editore: Fabbri
pubblicato: 2019-11-11T23:00:00+00:00

Strinsi le labbra e ficcai di nuovo il cellulare in tasca. Era passata quasi una settimana da quando avevo scoperto che lui e Fiona aspettavano un altro bambino. Da allora Pete aveva telefonato due volte ma io non avevo risposto e lui non si era preso il disturbo di lasciare un messaggio in segreteria. Una volta l’avevo intravisto in mensa, immerso nella lettura di una rivista di medicina davanti a un piatto di patate al forno. Senza dargli il tempo di notarmi, avevo voltato le spalle, e invece di pranzare in mensa mi ero accontentata di un sandwich stantio, comprato da uno dei capricciosi distributori automatici in corridoio.

Non avevo la minima voglia di affrontarlo. Non mi sono mai piaciute le discussioni e Pete non meritava tanto impegno. All’inizio ero davvero furibonda, ma adesso la rabbia aveva lasciato posto a una sorta di stanca rassegnazione. Sono un tipo pragmatico e mi sembrava stupido rimuginare troppo a lungo sull’irreparabile. E poi ero abituata alle delusioni: mi capitavano di continuo con gli uomini incontrati online. La sequenza si ripeteva sempre uguale: la scintilla, il corteggiamento, il sesso, poi lo smorzarsi dell’entusiasmo e infine la rottura. Alcuni avevano la decenza di chiudere con un addio ufficiale; altri si limitavano a sparire senza una parola di spiegazione.

In Pete credevo di aver finalmente trovato un uomo diverso, un compagno con cui costruire qualcosa di serio e concreto, ma ormai sapevo che anche lui era come tutti gli altri: un bastardo immaturo ed egoista, che pensava solo al proprio comodo.

Diversamente dal solito la cucina del personale era vuota e vi indugiai per qualche minuto, a bere il mio caffè e a riordinare le idee. Il giro quotidiano dei reparti mi dava sempre grandi soddisfazioni, offrendomi l’opportunità di interagire di persona con i pazienti e di seguirne i progressi. Al tempo stesso, però, il contatto diretto era impegnativo, soprattutto quando, come quel giorno, si trattava di ricoveri in terapia intensiva. Non era facile offrire sollievo a persone che lottavano tra la vita e la morte, ma di certo l’esperienza mi aveva aperto gli occhi sulla fortuna sfacciata di essere viva, sana, e padrona del mio destino.

Mentre sciacquavo la tazza nel lavabo, mi tornò in mente la scena della stazione. Sammi non aveva impiegato molto a conquistare Chloe, ma a me continuava a irritare, come se fossi allergica al suo carattere: era il tipo di donna con cui non riesco mai a sentirmi davvero a mio agio. Fin dall’inizio ero stata scettica sul suo conto, e adesso lo ero ancora di più: diffido sempre delle persone di cui non so abbastanza. Lei era brava a recitare la parte di Miss Perfezione, ma io le leggevo una scaltrezza subdola nel sorriso, e un desiderio affamato nello sguardo.

Con una smorfia spazientita, appoggiai la tazza sul bancone e ripresi il cellulare dalla tasca. Avevo una mezza idea di scrivere subito a Chloe per chiederle se sapeva dove si trovasse Tom, ma poi ci ripensai: la mia amica era già sotto pressione, e non era giusto scaricarle addosso una bomba simile mentre si trovava al lavoro.

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