Peter Darling (Italian Edition) by Austin Chant

autore:Austin Chant [Chant, Austin]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Transgender, fiaba, fantasia, Gay, romanza
Amazon: B07GWMBL3T
editore: Less Than Three Press, LLC
pubblicato: 2018-08-27T00:00:00+00:00

CAPITOLO 9

Quando Uncino tornò al loro accampamento trovò Pan che dormiva con un’espressione tormentata sul volto. Lo guardò con un po’ d’invidia – era ancora avvolto nella sua giacca. Uncino non era riuscito a trovare il coraggio di riprendersela e di conseguenza era rimasto con addosso soltanto la camicia bagnata di sangue. Stava congelando.

Durante la perlustrazione non aveva trovato nulla da poter usare come fonte di luce, cibo o calore. Tutto quello che aveva visto erano state gallerie male illuminate e stalagmiti appuntite. Erano completamente intrappolati e senza risorse e la ferita di pugnale che Pan gli aveva inflitto alla spalla gli faceva sempre più male.

Uncino si sedette accanto a quel ragazzo infernale. Quando dormiva, Pan era una creatura completamente diversa; il suo ingegno e la sua crudeltà sembravano essergli scivolati via dal volto per lasciare spazio a un giovane uomo dai tratti quasi ordinari. Ma quello era il suo trucco, ovviamente, la sua magia era tutta contenuta nel modo in cui si muoveva, come se avesse un tale controllo sul mondo da dargli il potere di piegarne le regole al suo volere.

Nel sonno, però, era chiaramente umano, specie così pallido e rannicchiato in una giacca tanto più grande di lui. Forse avrebbe dovuto rallegrarsi di vederlo così inerme, ma a Uncino non piaceva affatto. Gli sembrava sbagliato che Pan fosse tanto indifeso e quella sensazione stava riportando in vita delle emozioni che aveva quasi dimenticato d’avere. Sapere che Pan aveva partecipato al loro gioco senza davvero capirlo, convinto per tutto il tempo che per i Ragazzi Smarriti fosse una questione di vita o di morte, lo faceva stare male.

“Sbrigati a sentirti meglio,” disse. Non s’aspettava alcuna risposta, ma Pan si girò nel sonno mormorando qualcosa d’incomprensibile.

Uncino fece una smorfia vedendogli il viso contorto e sofferente e, preoccupato all’idea che potesse avere ancora la febbre, gli toccò la fronte.

A quel tocco, gli occhi di Pan si aprirono con un sussulto.

Uncino tirò velocemente indietro la mano, quasi aspettandosi un morso come risposta per la sua preoccupazione. Pan era fresco, senza più alcuna traccia dell’avvelenamento, ma sembrava disorientato. I suoi occhi verdi cominciarono a guardarsi intorno come se non sapesse dove si trovava e poi si fermarono su Uncino.

“Ti faccio le mie scuse.” Disse. “Volevo farti dormire il più a lungo possibile.”

“Non fa niente,” rispose Pan con la voce roca.

“Sembri più vivo di prima. Come ti senti?”

“Bene.” Pan strinse la giacca intorno alle sue esili spalle. Non sembrava stare affatto bene.

“Forse avrei dovuto spiegarmi meglio. Stai ancora per morire avvelenato o possiamo almeno smettere di preoccuparci di quello?”

Pan socchiuse gli occhi. “Mi sento meglio,” disse in maniera un po’ sospettosa. “Mi hai dato l’antidoto. Perché me lo chiedi?”

“Perché mi sono addormentato mentre facevo la guardia e mi sono svegliato con te che stavi per morire.” Gli rispose con un tono falsamente lieve per cercare di nascondere l’allarme che aveva provato nel sentirlo urlare nel sonno e scoprirlo tutto sudato e tremante. In quel momento aveva pensato che se qualcosa fosse andato storto

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