Prova a non dormire by Manlio Castagna

Prova a non dormire by Manlio Castagna

autore:Manlio Castagna [Castagna, Manlio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: SPERLING & KUPFER
pubblicato: 2023-10-02T12:00:00+00:00


36

Fenicotteri rosa

MADAME compare davanti a loro, arrivando col suo solito passo sostenuto dalla curva del piccolo corridoio che conduce al tinello. Nella luce grigia della finestra nel corridoio, il volto dell’anziana signora appare sbiadito. Guarda i tre giovani, ma si sofferma un po’ di più su Virginia. La sua espressione appare contrariata. Baladine la nota e pensa sia a causa dell’abbigliamento succinto della sua amica.

«Dovete scusarmi, a volte questo apparecchio infernale manifesta un comportamento inusuale.» Con la mano indica un punto vago sul soffitto. Nelle sue parole c’è pura esposizione dei fatti, nessun autentico dispiacere.

Baladine si chiede a quale apparecchio si riferisca.

«Inusuale?» dice Virginia. «Per poco non ci spaccava i timpani.»

«Capisco e mi scuso ancora. Ma sa com’è... questa strumentazione moderna», replica Madame.

«Vabbè, lasciamo stare», dice Nicolas conciliante. «Può succedere.»

Di nuovo Virginia gli indirizza uno sguardo che dice molte cose, tra cui: ma può succedere cosa?

Madame riprende la parola: «Spero che per il resto la colazione fosse di vostro gradimento».

Baladine annuisce.

«Ah, volevo avvertirvi», dice Madame, «anche se dovreste già saperlo, che qui non cuciniamo purtroppo. Quindi se desiderate per pranzo e cena potrei consigliarvi un ristorantino piccolo, ma molto raffinato, da queste parti.»

«Pensavamo di andare in paese e prendere qualcosa al supermarket o mangiare lì un boccone», risponde Nicolas.

«A Vulcri?» chiede la donna, con espressione interdetta. Manco avessero proposto di farsi un giretto sulla Luna col primo shuttle disponibile.

«Non si può?» chiede Virginia, secca.

Madame unisce le mani in grembo e replica: «Fate voi».

Non dice altro, un frettoloso saluto e poi sparisce di nuovo.

«Giuro, è la donna più assurda che abbia mai incontrato», commenta Virginia mentre tornano nelle loro stanze.

Baladine non la pensa allo stesso modo. Non è assurda, Madame.

È semplicemente un pozzo oscuro, pieno di misteri. Uno di quelli profondissimi e dal cui orlo sarebbe meglio tenersi a distanza, perché è facile che si venga risucchiati verso il suo abisso.

Il fatto stesso che Baladine riesca a elaborare questi pensieri è un segnale che l’emicrania stia mollando la presa sulla sua testa.

«Allora ci vediamo tra poco fuori?» chiede Nicolas entrando nella sua stanza. Virginia conferma ed entra.

Baladine si trattiene ancora qualche istante da sola nel corridoio. Infila la chiave nella toppa e sta per aprire, ma lancia un ultimo sguardo verso la stanza delle bambole. Avrebbe voluto dirlo a Virginia e Nicolas, ma ancora non c’è stato modo di farlo.

Vorrebbe dare ancora un’occhiata, anche se il pensiero di quel cimitero di corpi finti le è quasi insopportabile.

Non sei pronta per andare fino in fondo.

Baladine abbassa la maniglia della sua stanza ed entra.

La sorpresa la colpisce come uno schiaffo in pieno volto.

Quella non è la sua camera.

È totalmente differente. Parati verde pallido dove prima c’erano muri bianchi e immacolati. E linee verticali rosa. No, non semplici linee che scendono per tutta la lunghezza dal soffitto al pavimento. Sono fenicotteri rosa, la cui posa stampata è quella tipica con una sola zampa distesa e l’altra invisibile, reclinata tra le piume del bacino.

Anche i tendaggi alle finestre sono diversi. Pesanti broccati blu coprono del tutto la visuale e la luce resta fuori, come uno spettatore indesiderato, sprovvisto di biglietto.



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