Puncher by Connie Furnari

Puncher by Connie Furnari

autore:Connie Furnari [Furnari, Connie]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2016-03-18T23:00:00+00:00


***

La mattina dopo, venni svegliata da un intenso e fragrante profumo di croissant caldi al cioccolato e caffè. Stropicciai le palpebre con le dita e mi stiracchiai nel letto. Ero nuda, sotto le lenzuola che avevano lo stesso odore della pelle di Joe.

«Buongiorno. Dormito bene?» Lo scorsi mentre mi sorrideva, seduto sul bordo del letto.

«Come una bambina. Era tantissimo tempo che non dormivo così.» Quella notte avevamo fatto l’amore tre volte e c’eravamo addormentati l’uno fra le braccia dell’altra poco prima dell’alba. Mi sentivo bene, rilassata. E intenzionata a trascorrere tutta l’intera giornata in quel letto.

Gli tolsi la busta dalle mani e la aprii. «Grazie. Sono affamata.»

«Ci credo, stanotte ti sei scatenata» sorrise.

«Tu pure non hai scherzato…» Infilai la mano e presi un croissant. Staccai un pezzo con le dita e cominciai a divorarlo. Mentre mangiavo, osservai Joe che beveva il suo caffè macchiato nel bicchiere di carta.

Sotto quella maglietta, il suo torace a tartaruga spiccava affusolato, portandomi quasi al delirio. «Senti chiariamo una cosa, dovresti evitare di indossare roba tanto attillata» scherzai. «Sei una tentazione vivente. Non voglio che quando passi per strada, ogni donna ti guardi sbavando. Perché credimi… fai un certo effetto.»

Senza rispondermi, si sfilò la maglietta nera a maniche corte, quasi strappandosela di dosso e rimase a torso nudo. Trattenni il fiato e quasi mi strozzai mentre mangiavo, osservandolo. Si chinò e mi baciò. La sua bocca sapeva di caffè.

«Così va meglio?...» mormorò malizioso.

Lo tirai a me. Mi tolse il cornetto dalle mani, posò il suo bicchiere e mi coprì con il suo corpo, sdraiandosi. Cominciò a baciarmi, lungo il collo. La sua lingua scivolava avida e sicura, facendomi rabbrividire di piacere.

«Joe» sospirai, eccitata. «Non mi sazierei mai di te, giuro.»

Continuando a baciarmi, lui scostò del tutto le lenzuola e mi divaricò le cosce, spalancandole. Avvinghiai le gambe attorno al suo torace nudo, la mia intimità dilatata e già gonfia si attaccò al suo stomaco in tensione come una ventosa, mentre premeva contro di me. Le sue mani scivolarono sul mio sedere.

Mi afferrò le natiche, con forza, avvicinandomi ancora di più, finché la sua erezione non pressò contro il mio sesso bagnato e ancora una volta pronto a riceverlo.

Da dietro, le sue dita mi penetrarono, scomparendo tra le mie natiche che spingevano contro di lui. Con un gemito gli sbottonai i jeans, abbassandoli.

Liberai il suo uccello, di nuovo grosso e duro, e lo chiusi fra i miei palmi. Joe sospirò, facendo sollevare il suo torace. «Ne hai di nuovo voglia?»

«È colpa tua» sussurrai maliziosa.

Senza perdere tempo, mi riempì, con un colpo secco. «Cazzo, non uscirei mai da te. Sei così calda… mi fa diventare pazzo sentire come sei dentro. E quanto ti bagni per me.»

Si girò, poggiando la schiena sulle lenzuola spiegazzate, e mi fece mettere sopra di lui. Emisi un mugugno, quando sollevando il bacino si spinse ancora più dentro, riempiendomi e cominciando a muoversi.

Accompagnando le sue spinte, proseguii a cavalcarlo, e lui mi spremette i seni, mentre entrava e usciva da me.

«April… vuoi farmi



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