Quando Einstein passeggiava con Gödel by Jim Holt

autore:Jim Holt [Holt, Jim]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852093548
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

XV

ALAN TURING: VITA, LOGICA E MORTE

L’8 giugno 1954 il quarantunenne Alan Turing, scienziato ricercatore presso l’Università di Manchester, fu trovato morto dalla sua governante. Prima di andare a letto, la sera prima, aveva dato un paio di morsi a una mela che, a quanto pare, conteneva cianuro. Un’inchiesta condotta pochi giorni dopo attribuì la morte a un suicidio. Turing era, per necessità più che per inclinazione, un uomo pieno di segreti. Uno di essi era stato reso pubblico due anni prima, quando era stato condannato per «atti osceni gravi» perché intratteneva una relazione omosessuale. Un altro, tuttavia, non era ancora venuto alla luce. Era a lui che si doveva la decifrazione durante la seconda guerra mondiale dei codici elaborati da Enigma, un successo che nei giorni bui del 1941 aveva contribuito a salvare la Gran Bretagna dalla disfatta. Se lo si fosse saputo, egli sarebbe stato salutato come un eroe nazionale. Ma gli sforzi britannici per decrittare quel codice rimasero un segreto rigorosamente custodito anche dopo la fine della guerra: i documenti al riguardo furono declassificati solo alla fine degli anni Settanta. E solamente negli anni Ottanta Turing fu ritenuto l’autore di un secondo e non meno straordinario successo: la creazione dell’antenato del moderno computer.

È naturale giudicare Turing un martire, braccato a morte per la sua omosessualità nonostante i grandi servizi resi all’umanità. Ma è una tentazione anche speculare sul fatto che il suo sia veramente stato un suicidio. La fuga a Mosca nel 1951 di Guy Burgess e Donald Maclean, diplomatici britannici e, si vociferò, amanti che avevano segretamente lavorato per i sovietici, indusse un quotidiano londinese a scrivere in un editoriale che la Gran Bretagna avrebbe dovuto adottare la politica americana di «estirpare i pervertiti, sia quelli sessuali che quelli politici». Il ruolo di Turing nella decifrazione in tempo di guerra lo aveva portato a conoscere da vicino l’intelligence britannica. Dopo la condanna per omosessualità, era forse sembrato fuori controllo: aveva iniziato a viaggiare in cerca di relazioni sessuali all’estero, anche in paesi confinanti con il blocco orientale. Di questo il coroner che condusse l’inchiesta sulla sua morte non sapeva nulla. Nessuno verificò che la mela trovata accanto al suo letto contenesse cianuro.

È possibile che Turing fosse stato vittima di un assassinio? Quest’ipotesi è stata avanzata più di una volta dopo la sua morte, e vi accenna il titolo, preso a prestito da un thriller di Hitchcock, di una breve biografia su di lui scritta nel 2006 da David Leavitt, L’uomo che sapeva troppo. Leavitt, autore di diversi romanzi e racconti con protagonisti omosessuali, mette in gioco il tema della sessualità evocando un altro film classico, Lo scandalo del vestito bianco. In questa commedia del 1951, che Leavitt legge come un’allegoria gay, uno scienziato è braccato da una folla che si sente minacciata da una sua invenzione miracolosa. Leavitt menziona anche un terzo film, che evidentemente aveva colpito Alan Turing: Biancaneve e i sette nani, il film di animazione della Disney del 1937. Chi conosceva Turing diceva che

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