Quello che mi lega a te by Beth Kery

Quello che mi lega a te by Beth Kery

autore:Beth Kery [Kery, Beth]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Erotico, Romanzo, Fiction
ISBN: 9788873397366
Google: uzZ3f5shClsC
editore: Sperling & Kupfer editori
pubblicato: 2013-01-01T23:00:00+00:00


Indugiarono al bistrò, chiacchierando, sorseggiando il caffè e aspettando che Jacob arrivasse con l’automobile richiesta da Ian.

«Eccolo.» Lui guardò verso una lucida berlina BMW nera con i finestrini fumé. Francesca l’aveva sentito chiedere all’autista di noleggiare una vettura con il cambio automatico e di portarla al locale. E meno di mezz’ora dopo, ecco Jacob. Era strano pensare alle cose che si potevano fare per capriccio quando i soldi non erano un problema.

Francesca stentava a credere di essersi lasciata convincere.

«Non vuoi un passaggio?» chiese a Jacob quando l’uomo porse le chiavi a Ian.

«Torno in hotel a piedi. Non è lontano», ripose allegramente l’autista prima di incamminarsi con un cenno di saluto.

Ian le aprì lo sportello del passeggero. Francesca fu sollevata al pensiero di non dover sfidare subito le trafficate strade parigine. Ciononostante era sicura che stesse per accadere un disastro.

«È una macchina bellissima.» Osservò Ian che regolava il sedile del conducente.

«Non potevi noleggiare un macinino? E se dovessi sfasciarla?»

«Non succederà.» Lui imboccò il viale ombreggiato. Le nuvole si infittirono, nascondendo lo splendido sole che aveva illuminato la giornata autunnale fino a quel momento. «Hai ottimi riflessi e una vista da aquila. L’ho notato durante il nostro piccolo incontro di scherma.»

Si voltò e la sorprese a spiarlo. Lei distolse lo sguardo. L’aveva visto guidare solo una volta, la sera in cui l’aveva trascinata fuori dallo studio di tatuaggi. Forse Ian aveva ragione riguardo al controllo e alla guida. Sembrava perfettamente a suo agio mentre zigzagava tra il traffico di Parigi. Francesca non riuscì a staccare gli occhi dalle sue grandi mani strette intorno al volante di cuoio, con tocco leggero ma sicuro come quello di un amante esperto. Ricordò il frustino tra le sue dita e fu percorsa da un brivido.

«L’aria condizionata è troppo alta?» domandò lui, premuroso.

«No, sto bene. Dove stiamo andando?»

«Al Musée de St. Germain. È chiuso il lunedì. Sul retro c’è un ampio parcheggio per i dipendenti, perfetto per esercitarsi.»

Francesca immaginò di finire con la BMW contro il muro del palazzo sontuoso e non seppe decidere se sentirsi contenta o a disagio all’idea che il nonno di Ian fosse il proprietario dell’edificio. Sarebbe stato un modo orribile per mettere l’anziano conte al corrente della sua esistenza.

Venti minuti dopo sedeva al volante della berlina, con Ian sul sedile del passeggero. Era una strana sensazione, perché non si era mai trovata al posto di guida di un’auto.

«Penso che queste siano le nozioni fondamentali», disse Ian dopo averle indicato l’accensione e i pedali. «Tieni il piede sul freno e ingrana la prima.»

«Subito?»

«Lo scopo è far muovere l’auto, Francesca. Non puoi farlo quando è in folle», rispose Ian asciutto. Lei seguì le istruzioni.

«Ora allenta la pressione sul freno, così», proseguì lui quando il veicolo cominciò ad avanzare nel parcheggio deserto. «Adesso prova a schiacciare l’acceleratore… piano, Francesca», aggiunse quando lei esagerò e la macchina spiccò un balzo. Francesca inchiodò e furono catapultati in avanti.

Maledizione.

Lo guardò ansiosamente.

«Come puoi vedere», commentò Ian sardonico, «i pedali sono molto sensibili. Continua a provare. È l’unico modo per imparare.



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