Ragtime by E.L. Doctorow

Ragtime by E.L. Doctorow

autore:E.L. Doctorow [Doctorow, E.L.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2015-11-17T23:00:00+00:00


XXII

Adesso il Fratello Minore della Mamma aveva ripreso i suoi viaggi a New York. Lavorava al suo tavolo da disegno fin dopo l’ora di cena e poi prendeva un treno della sera. Aveva fatto amicizia con alcuni ufficiali inferiori che prestavano servizio nell’armeria all’angolo di Lexington Avenue con la 34a Strada. Costoro si lamentavano del fucile Springfield. Gli mostravano le loro pistole e le loro granate. Lui capì immediatamente che sarebbe stato capace di disegnare armi migliori. Beveva con gli ufficiali. Cominciò a essere conosciuto all’ingresso del palcoscenico di diversi teatri di Broadway. Se ne stava nei vicoletti, come altri, mai così ben strigliato come alcuni dei più vecchi, né aveva la noncurante bellezza di certi studenti di Princeton o di Yale. Ma nei suoi occhi c’era un’intensità che riusciva attraente a un gran numero di donne. Era sempre così serio e infelice che loro erano persuase del suo amore. Lo prendevano per un poeta.

La sua paga, peraltro, non era all’altezza di questi gusti. Broadway era piena di luci e di divertimenti e tutti coloro che avevano a che fare con il teatro ed erano presi dalla sua febbre vivevano al limite. Imparò dove trovare delle donne disposte ad andare a letto con lui per un prezzo modesto. Uno di questi posti era la Fontana Bethesda, al Central Park. Quando il tempo era buono passeggiavano tenendosi sottobraccio. Le giornate cominciavano ad allungarsi. In certi tramonti sfolgoranti e freddi passeggiavano intorno alla fontana, mentre l’ombra invadeva il vasto spiazzo, l’acqua cominciava a farsi nera e le pietre del selciato brune e rosa. Lui le divertiva prendendole sul serio. Era gentile con loro, e loro non facevano caso alle sue stranezze, poiché era gentile. Si portava una donna nella sua stanza d’albergo, poi si sedeva su una sedia, con una scarpa in mano, e si dimenticava totalmente di lei. Oppure, senza nemmeno il tentativo di fare l’amore, si limitava a ispezionare le sue parti intime. Si metteva a bere vino fino a diventare incosciente. Cenava in ristoranti popolari con il pavimento coperto di segatura. Andava nei seminterrati di certe bettole dove i delinquenti offrivano da bere a tutti. La notte camminava per Manhattan divorando con gli occhi i passanti. Guardava nelle finestre dei ristoranti e se ne stava seduto nei vestiboli degli alberghi, e i suoi occhi irrequieti coglievano movimenti e colori prima di focalizzarsi.

A suo tempo trovò gli uffici della rivista «Mother Earth», diretta da Emma Goldman. Erano nella 13a Strada, in un edificio in pietra che serviva anche da abitazione dell’anarchica quando si trovava a New York. Fermo sotto un lampione, lui rimaneva a fissare quelle finestre. Lo fece per diverse notti di seguito. Alla fine dalla casa uscì un uomo, scese la gradinata, attraversò la strada e gli si accostò. Era un uomo alto, di aspetto cadaverico, con i capelli lunghi e una cravatta a fiocco. Disse: Fa freddo, la sera. Entrate, non abbiamo segreti. E, accompagnato dall’uomo, il Fratello Minore attraversò la strada e salì la gradinata.

Risultò che per quella sua sorveglianza era stato preso per una spia della polizia.



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