Realtà e sogni by Muriel Spark

autore:Muriel Spark [Spark, Muriel]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Adelphi
pubblicato: 2021-11-30T23:00:00+00:00

CAPITOLO 10

Le risposte che i familiari e gli amici di Marigold furono in grado di fornire alla polizia sulle sue abitudini e sui suoi possibili movimenti e rifugi servirono soltanto a mettere in luce quanto poco ciascuno di loro la conoscesse. L’indignato senso di colpa di Tom suggerì agli investigatori piste grottescamente false. No, Tom non credeva affatto che fosse stata rapita e uccisa, anche se evidentemente la polizia lo considerava molto probabile. Claire si attaccò invece alla teoria che Marigold avesse voltato le spalle a tutto per iniziare più o meno coscientemente una nuova vita. Era impossibile stabilire se avesse portato con sé denaro o preziosi, magari gioielli. Nessuno sapeva niente, né riguardo ai soldi, né riguardo ai beni che possedeva. In quell’occasione divenne palese quanto Marigold, in effetti, fosse sempre stata fin troppo riservata.

«Forse ci saremmo dovuti interessare di più a lei» ammise Cora.

«È vero» disse Tom. «Ma come? Come?».

Tom ripensò a tutte le volte che si era sforzato di farla partecipare alla vita familiare. Marigold era incredibilmente villana, tanto da creare serio imbarazzo ai ricevimenti dei genitori. La cosa era vistosa già prima dei quindici anni, quando la si poteva definire una «ragazzina difficile». Superata l’adolescenza, Marigold era diventata ancora più aggressiva, ancora più insopportabile e malvista in una casa in cui era necessario un alto numero di collaboratori a vario titolo. Da principio Tom e Claire avevano dato la colpa a se stessi, ma in realtà non ne avevano nessuna: Marigold era una calamità naturale, punto e basta.

Il suo matrimonio era stato un colpo di testa. Gli immobili di cui era proprietaria (la casa nel Surrey e l’appartamento a Londra), oltre alla madre ricchissima, la rendevano una preda molto appetibile. Ma era chiaro che non poteva durare.

Parlando di lei, il che accadeva spesso, Claire disse a Tom: «Un’altra cosa che non riesco a capire di Marigold è come faccia a essere così ordinaria. Da dove ha ereditato quella volgarità? Da chi di noi due, da quale delle due famiglie le viene la vena plebea?».

La cosa era rimasta un mistero.

Ai poliziotti che gli chiedevano del carattere di sua figlia, Tom disse: «Non so che rispondere. Non ha preso né da mia moglie né da me, salvo che, come al sottoscritto, le piace il sesso».

«Cioè, potrebbe essersene andata con il primo venuto?».

«Non è da escludere, se l’uomo le garbava. O la donna».

«Ha idea di come faccia con i soldi?».

«No, non sappiamo dove li tenga. Ne ha molti, da parte di sua madre. Potrebbe averli depositati ovunque, chi lo sa?».

L’investigatore era in borghese: completo grigio, cravatta grigia. Tom non gli avrebbe mai assegnato la parte del poliziotto. La faccia gli sembrava troppo dolce, la faccia di un uomo che assomiglia alla madre più che al padre. Però, però, si disse Tom, magari poteva essere l’interprete perfetto. Lontano dal cliché del poliziotto. Sì, un tipo interessante per la parte (ma quale?).

«Ha considerato l’eventualità che possa essere morta?» gli domandò l’investigatore.

«Assassinata, vuole dire?».

«Sì».

«Una simile ipotesi non mi convince. Anzi, non ci ho proprio pensato» disse Tom.

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