Resti mortali by Laurell K. Hamilton

Resti mortali by Laurell K. Hamilton

autore:Laurell K. Hamilton
La lingua: ita
Format: azw3, epub, mobi
pubblicato: 2015-04-14T22:00:00+00:00


18

I pupazzi di peluche non sono fatti per essere lavati in acqua fredda. I due che avevo lasciato in ammollo erano rovinati. Forse potevo usare lo smacchiatore? Il puzzo era denso e sembrava permanente. Lasciai un messaggio d'emergenza sulla segreteria telefonica dell'impresa di pulizie di cui ero cliente, ma senza fornire troppi dettagli perché non volevo spaventare nessuno.

Misi in una borsa quello che mi serviva per trascorrere la notte, cioè due cambi d'indumenti e un pinguino con la pancia appena spazzolata, il file su Harold Gaynor e la Firestar nella fondina interna. Per nascondere la Browning che portavo nella fondina ascellare indossai un giubbotto di pelle scamosciata. Nelle tasche della giacca infilai i caricatori di scorta; in tutto avevo munizioni per ventidue colpi. Ventidue colpi. Perché non mi sentivo sicura?

A differenza di molti cadaveri ambulanti, gli zombie sono in grado di sopportare la luce del sole, anche se non ne vanno pazzi; quindi Dominga avrebbe potuto ordinare a uno zombie di ammazzarmi in pieno giorno, non soltanto al chiaro di luna. Non avrebbe potuto resuscitarne nessuno di giorno, però sarebbe bastato un po' di corretta programmazione per resuscitarne uno di notte e poi mandarlo ad accopparmi il mattino successivo. Una sacerdotessa vudù abile nella tattica e nella strategia. Che fortuna!

Non credevo davvero che Dominga tenesse qualche zombie di scorta pronto a saltarmi addosso alla prima occasione, ma chissà perché mi sentivo un po' paranoica. È anche vero che paranoia è sinonimo di longevità.

Prima di uscire nel corridoio silenzioso guardai a destra e a sinistra, come se dovessi attraversare una strada. Niente, nessun cadavere ambulante nascosto nell'ombra. L'unico rumore era il fruscio dell'aria condizionata.

Nel corridoio c'era un'atmosfera particolare che ben conoscevo. Torno a casa all'alba abbastanza spesso da saper riconoscere quel tipo di silenzio, così mi soffermai brevemente a riflettere. Sapevo che era quasi l'alba senza bisogno di guardare l'orologio o la finestra, ma per qualcosa di più profondo, una sorta d'istinto atavico che doveva essere stato sviluppato da chissà quale remoto antenato che aveva trascorso le sue notti nascosto in una caverna buia in trepida attesa del giorno.

Molta gente ha soltanto una vaga paura del buio, teme quello che ci si può nascondere. Io, che resuscito i morti e che ho distrutto più di una dozzina di vampiri, so esattamente che cosa si nasconde nella tenebra e ne ho terrore. Si presume che la gente abbia paura dell'ignoto, ma l'ignoranza è una benedizione, mentre la consapevolezza è qualcosa di maledettamente spaventoso.

Sapevo che cosa mi sarebbe successo se fossi stata più lenta a reagire o meno precisa nello sparare. Due anni prima c'erano stati tre omicidi senza nessuna connessione tranne il metodo usato per commetterli. Le vittime erano state letteralmente fatte a pezzi dagli zombie, senza essere divorate.

Normalmente gli zombie non mangiano niente; magari danno qualche morso, ma niente di più. L'episodio del tizio cui era stata squarciata la gola era stato accidentale, nel senso che gli zombie mordono dove arrivano più facilmente. In quella fattispecie era stato un caso se il morso era stato mortale.



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