Roberto Benigni. Da «Berlinguer ti voglio bene» alla «Divina Commedia» by Riccardo Bigi & Andrea Bellandi & Francesco Mininni

autore:Riccardo Bigi & Andrea Bellandi & Francesco Mininni
La lingua: ita
Format: azw3, mobi
editore: SEF - Società Editrice Fiorentina
pubblicato: 2011-05-04T07:00:00+00:00

Questo serviva a Roberto per guadagnare una sorta di potere. Per arrivare a una posizione dalla quale poter liberamente decidere chi essere e che cosa fare. Per diventare, anche artisticamente parlando, padrone di se stesso. E soprattutto per convincere sé e gli altri di essere l’unico in grado di dirigere se stesso. Come Chaplin, come Tati. Non è un caso se i film da lui interpretati agli ordini di altri registi hanno mostrato, anche da un punto di vista qualitativo, una brusca caduta verticale. Prima le apparizioni in Chiaro di donna (Clair de femme, 1979) di Costa-Gavras e La luna (1979) di Bernardo Bertolucci. Poi Chiedo asilo (1979) di Marco Ferreri, I giorni cantati (1979) di Paolo Pietrangeli e un episodio in coppia con Monica Vitti in Letti selvaggi (1979) di Luigi Zampa. Quindi Il minestrone (1981) di Sergio Citti, Il Pap’occhio (1981) di Renzo Arbore e le tre collaborazioni con Jim Jarmusch, Daunbailò (Down by Law, 1986), Coffee and Cigarettes (1986) e Taxisti di notte (Night on Earth, 1991). Il culmine, dal suo punto di vista, arriva nel 1989 con La voce della luna di Federico Fellini. Dopo di che si contano soltanto due mediocri produzioni internazionali: Il figlio della pantera rosa (Son of the Pink Panther, 1993), triste canto del cigno di Blake Edwards nel quale, se non altro, Roberto nei panni di Jacques Gambrelli ha la possibilità di recitare versi di Byron, e Asterix e Obelix contro Cesare (Astérix et Obélix contre César, 1999) di Claude Zidi, nel quale appare nei panni del romano Detritus. Si ha quasi l’impressione che Roberto, tutto preso dal proprio mondo, faccia il possibile per autoescludersi da quello degli altri. E anche che la sua indole di indipendente mal sopporti le gabbie rappresentate da personaggi e sceneggiature altrui.

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