Roberto Mezzalama by Il clima che cambia l'Italia (2021)

autore:Il clima che cambia l'Italia (2021)
Format: epub
ISBN: 9788858436080

La seconda specie di cui mi parla è il (Platichtys flesus), passarin in veneziano, simile alla passera di mare, che un po’ come i giganteschi halibut ha un’affinità atlantica:

Era una delle specie in assoluto piú diffuse in laguna. Si pescava dappertutto, anche da bambini nei canali sotto casa, si pescava con la luce di notte, e se ne prendevano chili e chili, si faceva in saor per il Redentore come alternativa agli sgombri o alle sarde. Adesso sono diventate una rarità assoluta.

Parlandomi di questi esempi Luca mi ricorda come sia difficile attribuire i cambiamenti che si osservano negli ecosistemi, soprattutto in quelli complessi come le lagune dell’alto Adriatico, a una singola causa e come in questa parte del Mediterraneo siano stati e siano in gioco numerosi altri fattori, come l’inquinamento delle acque e i cambiamenti nella circolazione delle acque dovuti allo scavo di canali e all’artificializzazione delle coste.

Le conseguenze sulla pesca dell’insieme di questi cambiamenti sono state gigantesche e la comprensione dei rapporti tra cause ed effetti ancora molto limitata, anche se sarebbe cruciale per gestire una risorsa economicamente fondamentale per il territorio. La flotta peschereccia di Chioggia infatti si contende il ruolo di piú importante d’Italia con quella di Mazara del Vallo, che però sconta problemi di agibilità del porto e maggiore impatto dei fermi biologici, dovuti alla politica comunitaria della pesca. Il suo mercato ittico è anch’esso uno dei piú grandi d’Italia. A questo mercato fanno riferimento imbarcazioni generalmente di piccolo tonnellaggio che pescano una grande varietà di specie di pesci e molluschi, e la grande diversità di specie è una delle caratteristiche della pesca italiana in rapporto a quella di altri Paesi del Mediterraneo, ma soprattutto del Nord Europa. Passeggiare per Chioggia e osservare le barche di ogni tipo che ingombrano i suoi moli è un viaggio alla scoperta di tutti gli attrezzi della pesca artigianale in uso nel Mediterraneo: nasse, palangari, tremagli, sciabiche, gabbie, reti a circuizione, draghe, non manca niente, a testimoniare quella passione che anima migliaia di pescatori. «È una sfida tra l’uomo e il mondo che sta sotto, che vive in mare, – mi dice Michele Boscolo Marchi, – perché catturare il pesce non è facile e tutti i giorni c’è questa scintilla che si accende per trovare il meccanismo per prendere piú pesce possibile e il pesce scappa, quindi noi dobbiamo corrergli dietro!» L’analisi degli sbarchi di pesce al mercato di Chioggia è stata utilizzata da un gruppo di ricercatori9 italiani per cercare di capire com’è cambiato l’ecosistema dell’Adriatico del Nord a partire dal secondo dopoguerra. Non si tratta di un lavoro facile perché deve tenere in conto una serie di fattori che vanno dall’introduzione di sistemi di pesca industriali all’inquinamento dei fiumi al riscaldamento del clima e le complesse interazioni tra questi fattori in diversi periodi di tempo. In linea generale gli sbarchi di pesce a Chioggia hanno avuto un aumento vertiginoso all’inizio degli anni Cinquanta e si sono mantenuti abbondanti con varie oscillazioni fino alla metà degli anni Ottanta, quando

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