Rompere il silenzio. Per un’università libera da molestie e da violenze di genere by unknow

autore:unknow
La lingua: ita
Format: epub
editore: Castelvecchi
pubblicato: 2024-11-15T00:00:00+00:00

4.2.1. La violenza strutturale

In altri casi, vanno sottolineate alcune circostanze in cui il problema delle molestie ha investito dimensioni più strutturali riguardanti la composizione, l’architettura e le dinamiche di funzionamento dell’università. In questi casi non è sempre facile riconoscere gli impliciti problemi di genere e comprendere modalità di discriminazione più sottili.

(F): Quello che personalmente noto quasi tutti i giorni è che siamo comunque in una struttura gerarchica. La gerarchia principale che vivo io in dipartimento è studente – tecnico amministrativo – docente. È bello dire che lo studente è al centro ma non è così. Poi c’è la gerarchia: ricercatore, associato e ordinario. Si vive questa disuguaglianza numerica e si vive di più man mano che si sale verso la posizione ai vertici. Adesso sono ordinaria da poco. […] E sono stati chiamati colleghi di sesso maschile per ben tre volte. Nei criteri oggettivi e individuali io ero sempre al primo posto, sia didattico o scientifico. Poi con il voto segreto passava sempre un collega di sesso maschile che era sotto di me, se fossero stati valutati i criteri. Alcune testimoni hanno sottolineato che non si tratta di sessismo o discriminazione esplicita. Tuttavia, a diversi livelli la componente di genere influisce nei meccanismi di selezione, assunzione, progressione. Come è stato evidenziato, chi seleziona pensa al fatto che la persona che ha davanti a sé è una donna e che quindi potrebbe rimanere incinta e, di conseguenza, potrebbe trovarsi ad accollarsi impegni e problematiche inerenti a bambini/e, malattie, cure, impegni, preoccupazioni, ecc.

(F): «[… assistito?] No, esplicitamente sessismo e discriminazione, no. Nel senso che non lo facciamo fare a questa persona come donna. Però […] io so benissimo che chi fa la selezione del lavoro ci pensa che la persona che ha davanti a sé è una donna e che potrebbe rimanere incinta, e che poi i bambini si ammalano, è inutile che ci nascondiamo dietro un dito.

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