Rumpole per la difesa by John Mortimer

autore:John Mortimer [Mortimer, John]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Sellerio Editore
pubblicato: 2020-06-24T22:00:00+00:00

Rumpole e la mela marcia

Niente turba un giudice dell’Old Bailey quanto un poliziotto corrotto. Nel mondo semplice in cui abita il giudice tutto va come si deve quando i cattivi commettono abbastanza reati da garantirgli il lavoro e i bravi poliziotti, animati da spirito civico, li acchiappano e li spediscono dritti al banco degli imputati; ma ecco che, orribile a dirsi, un poliziotto finisce dalla parte sbagliata! L’universo dell’Old Bailey si blocca di colpo e il giudice tende a considerare il poliziotto corrotto con la stessa sorridente tolleranza che Savonarola avrebbe riservato a una suora incinta; la sua immediata reazione è quella di sbatterlo fuori dal convento e dritto in una cella di prigione per evitare che contagi gli altri membri della Squadra crimini gravi. Naturalmente la realtà non è mai così semplice come sembra a un giudice dell’Old Bailey. Guardie e ladri trascorrono così tanto tempo in compagnia gli uni degli altri che spesso cominciano a somigliarsi (come accade ai proprietari di cani con i loro animali domestici). Hanno lo stesso taglio di capelli, corto su nuca e lati; indossano le stesse giacche blu scuro e pantaloni di cavalry twill. Re Lear rende l’idea con una frase ben congegnata: «Cambi i posti ed ecco fatto: chi è il giudice e chi è il ladro?».

Quella era la questione da decidere nel processo contro il bravo ispettore Dobbs della squadra investigativa. Ricordo che un’umida mattina di febbraio, mentre lasciavo Casa Rumpole, il nostro appartamento in Froxbury Court sulla Gloucester Road, per un appuntamento con l’ispettore, fui sottoposto a un breve interrogatorio da parte di Colei Che Deve Essere Obbedita.

Il problema non è che io stia diventando sordo: assolutamente no. È solo che di questi tempi tutti sembrano parlare a voce più bassa, in particolare mia moglie Hilda. So con certezza che Colei mi disse qualcosa mentre ero sulle scale e, in base a indizi raccolti in seguito, so anche che il senso generale della domanda era: «Rumpole, tornerai a casa presto questa sera?».

È del tutto plausibile che mi abbia rivolto questa domanda. Ma la domanda che io pensai mi avesse fatto era alquanto diversa. In base al borbottio che arrivò alle mie orecchie, sommerso dal rombo delle auto e dal chiacchiericcio di radio altrui, pensai che mi avesse chiesto: «Rumpole, tornerai a casa tardi questa sera?». Al che risposi con la massima cortesia: «Maledizione, spero proprio di no!». Non sarà quindi difficile immaginare il mio disappunto quando Hilda accolse la mia delicata risposta con espressione scioccata e si ritirò dentro la nostra casa coniugale come se avessi annunciato di avere un appuntamento con un paio di signore di facili costumi in una fumeria d’oppio. In un mondo in continuo mutamento c’era solo una regola certa: Colei era imprevedibile e incomprensibile.

Quando arrivai nello studio in Equity Court mi si presentò la consueta atmosfera di fervida attività: Henry, il segretario in capo, era al telefono. Henry è il servitore fedele che è in realtà il vero capo dello studio; se lui dice andate, noi andiamo, foss’anche fino al tribunale di Uxbridge.

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