Sassofoni e pistole by Franco Bergoglio;

autore:Franco Bergoglio; [Bergoglio;, Franco]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788862318709
editore: eDigita srl.
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

Un parallelo che l’autore stesso ha fissato in una riflessione sul «mestiere» dello scrittore noir pubblicata dal «New York Times»:

Come un pianista jazz, il bravo scrittore di short crime fiction non può pensare di conoscere il mestiere prima di saper improvvisare in tutte e dodici le tonalità. Creare delle buone variazioni sul tema lo rendeva un mestiere interessante. Ed essere pagati due o tre cent a parola lo era almeno altrettanto.

Un mestiere che McBain/Evan Hunter ha praticato a tutti i livelli, spesso mescolando i generi. Nel caso di Aria chiusa, la trama non si risolve in un giallo, pur condividendone alcuni stilemi. L’ambiente criminoso legato alla droga e quello musicale che ne fa da pendant sono descritti in maniera accurata e denotano una conoscenza del tema. Hunter sfrutta la padronanza dell’argomento jazz sia come McBain che sotto altri alias; e spesso parti dei romanzi tradiscono l’identica mano dell’autore. Il jazz ad esempio accomuna Aria chiusa e Scappa povero negro (firmato come Richard Marsten), utilizzando a volte le stesse immagini. Quando in Aria chiusa Andy suona a piena potenza, facendo muovere le tende del locale con la forza del suo soffio, utilizza una immagine che riciclerà identica in Scappa povero negro, dove il protagonista, Johnny, giovane di colore implicato in un omicidio di cui non è colpevole, deve sfuggire alla Polizia compiendo un dantesco viaggio nell’inferno di Harlem, fino ai suoi più oscuri recessi, che passa anche attraverso night dove si svolgono spogliarelli equivoci e localini dove si suona «jazz caldo».

Il negro che suonava la tromba puntava il suo strumento verso i drappeggi che pendevano dal soffitto e sebbene suonasse in sordina, la stoffa ondeggiava un poco a qualche nota più alta. Il sassofono teneva dietro alla tromba con una nenia lenta e armoniosa mentre tamburo e pianoforte scandivano il ritmo. Gli orchestrali misero più impeto nel finale, e i clienti ai tavoli presero a seguire il ritmo, battendo le mani a tempo. Johnny rimase a sinistra dell’ingresso segnando il tempo col piede, mentre la musica gli penetrava nel sangue.

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