Se uno nasce quadrato non muore tondo by Gennaro Ivan Gattuso

Se uno nasce quadrato non muore tondo by Gennaro Ivan Gattuso

autore:Gennaro Ivan Gattuso [Gattuso, Gennaro Ivan]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: 2006/2010
ISBN: 9788858607824
Google: 4qPLDbL3-JgC
editore: Rizzoli
pubblicato: 2010-10-11T22:00:00+00:00


10 Il cielo sopra Berlino

Il muscolo fa le bizze

Il Mondiale nippo-coreano non l’avevo ancora digerito. Era un macigno che mi galleggiava nello stomaco da quattro lunghi anni: non erano bastate le vittorie con il Milan per cancellare quell’esperienza fallimentare, perché quando s’indossa la maglia dell’Italia tutto ha un altro sapore, si gioca per la gente, per il Paese intero. Soltanto quando scende in campo la Nazionale gli italiani si sentono un popolo solo, e quando si vince è una vittoria di tutti, non solo dei calciatori. Ho passato tutto l’anno ad aspettare l’estate per andare in Germania, già a marzo mi sentivo il pepe addosso pensando ai Mondiali. Ma purtroppo i miei sogni di gloria subirono un colpo basso, di quelli che fanno malissimo, come una pallonata nelle parti intime. Un maledettissimo infortunio, lesione al quadricipite della gamba destra, mentre ci stavamo preparando a Coverciano, roba da abbattere anche un toro. Tutto l’anno sano come un pesce e sul più bello, trac, il muscolo che si mette a fare le bizze. Quando i medici mi riferirono l’esito della diagnosi provai una rabbia incontrollata: devo aver dato sfogo a tutto il mio repertorio di maledizioni, in qualsiasi lingua, dal calabrese allo slang di Scozia. Prima si era fatto male Nesta, poi Zambrotta, adesso io: una strage, un’eca-105

tombe. Già la spedizione non era partita sotto i migliori auspici, con tutto il casino di Calciopoli, mo’ ci si era messa pure la sfiga. Si parlava di uno stop di quindici giorni; in parole povere, tra pausa e riabilitazione, non avrei potuto partecipare ai Mondiali. «Ma voi siete pazzi» dissi allora ai medici «piuttosto mi lego al pullman, ma in Germania ci vado lo stesso.» Ringhio Gattuso che molla perché il muscolo gli fa male? Ma non scherziamo. E poi Marcello Lippi la pensava come me. Gattuso rimane tra i ventitré convocati, anche se ha la coscia indolenzita e non si sa bene quando potrà tornare in campo. Dichiarazione secca e decisa. Sì, in Germania ci vado, piuttosto mi lego davvero al pullman come Fantozzi.

Però bisognava mettersi di lena buona, inventarsi qualcosa per uscire al più presto da quella situazione. Anche se la soluzione era una sola: sperare in Dio, non perdersi d’animo e ricominciare a fare quello che avevo sempre fatto, correre. Del resto sono un mediano, e il modello di riferimento per un mediano sono i maratoneti, quelli che vanno al galoppo per 42 chilometri filati senza mai fermarsi. Sono un battagliero, uno che non molla mai: per me il calcio è questo. Quando appenderò le scarpe al chiodo voglio prepararmi per correre la Maratona di New York. Sarà dura perché adesso sono ottanta chili, e per fare una maratona bisogna essere tirati, ora sono troppo muscoloso. Parlo spesso di questo mio sogno balzano: Billy Costacurta mi dice sempre che sono malato.

Insomma, mica potevo star lì troppo a maledire il destino. Allora piano piano smaltisco la rabbia e mi ributto a capofitto ad allenarmi. Ricomincio a farmi il culo, l’unico modo per tornare in fretta.



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