Sedurre un vampiro by Bonnie Vanak

autore:Bonnie Vanak
La lingua: ita
Format: epub
editore: Rihannon

Si tolse il talismano e fissò il delicato bagliore azzurrino che emetteva. Quella era l'unica ragione per cui Avril l'aveva cercato. Non doveva dimenticarlo, anche se ogni cellula del suo corpo la desiderava.

Avril si rivestì e Indigo andò in cucina, aprì il frigorifero di acciaio inossidabile e ne trasse un involto di carne cruda. Seduto al tavolo con il piano di vetro, dispose la carne su un piatto e la divorò.

Quando, pochi minuti dopo, Avril entrò in cucina, il suo profumo lo colpì con l'impeto di un treno merci. Come tutti quelli della sua razza, si muoveva silenziosa.

Guardò incuriosita le ossa che lui stava buttando nella spazzatura. «Non hai bisogno di sangue per nutrirti?» chiese.

Indigo scrollò le spalle. «Sono un Draicon e ho bisogno di carne. Bere sangue per me è più un piacere che una necessità.»

Una luce di apprezzamento si accese nei suoi occhi, mentre passava una mano sottile sul piano di lavoro di lucido granito. «La tua casa ha molto stile. Quella testiera antica di ferro è stupenda.»

«Sembri sorpresa. Perché? Pensi che i lupi Draicon non abbiano gusto?»

Indigo lasciò cadere il piatto nel lavello immacolato. Il fracasso rispecchiava le sue emozioni sconvolte.

«Smettila, Indigo Mercier. Sai bene che non sono una snob come il mio clan. Tu hai sempre avuto uno stile raffinato.»

Lui si strinse nelle spalle imbarazzato.

«Tranne in fatto di vestiario: preferisco vestiti pratici, senza troppi fronzoli.»

Il sorriso di Avril fu come un pugno allo stomaco. Irradiava un senso di calore e di casa. Dannazione, come la desiderava! Che voglia aveva di fare sesso con lei.

Poi comprese. «La testiera. Hai controllato la mia camera?»

Avril arrossì. «È un bel letto e ha l'aria di essere molto comodo.»

Si abbracciò, come se il corpo si ripiegasse su se stesso.

«Immagino che avrai fatto l'amore con molte donne su quel letto.»

Indigo superò la distanza tra di loro e le sollevò il mento con il palmo, costringendola a guardarlo negli occhi.

«No» disse con dolcezza. «Non ho mai portato una donna in questa casa.»

Un lampo di sorpresa si accese negli occhi di Avril. «Ma ne hai avute, vero?»

«Sì, ma sempre a casa loro. Non sono un monaco, ma volevo una sola donna nel mio letto. E se non posso averti, preferisco dormire da solo.»

Un desiderio intenso colmò gli occhi di Avril. «Allora forse dovrei fare qualcosa al riguardo. Senza rimpianti.»

L'aroma delicato della sua eccitazione gli andò diritto al membro. Avril respirava con affanno, aveva le pupille così dilatate che il viola quasi non si vedeva più e si umettava le labbra.

Niente rimpianti.

Indigo la prese per mano e la condusse in camera da letto. Chiuse la porta e vi si appoggiò, fissandola con intensità. L'avrebbe presa e niente sarebbe riuscito a impedirglielo; sarebbe stato come tentare di fermare una locomotiva.

E anche lei lo voleva.

Si avvicinò con gli stivali che rimbombavano sul pavimento di legno. Avril sollevò il mento e lo guardò.

Indigo allargò le dita sulla sua testa. Il suo bacio fu brutale, appassionato e impetuoso, il bacio di un guerriero che rivendicava la sua vera compagna.

Avril si arrese e gli cinse il collo con le braccia.

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