Sei con me by Franca Fendi

Sei con me by Franca Fendi

autore:Franca Fendi [Fendi, Franca]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858695128
editore: Rizzoli
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


XIV

Due volte a settimana viene in casa un fisioterapista per farmi un massaggio. Nell’anticamera della zona notte ho fatto mettere un lettino professionale. Le pareti che mi circondano sono tappezzate di fotografie. Tutta la mia vita, le persone che amo e che ho amato sono lì, a farmi compagnia mentre me ne sto sdraiata cercando di mantenere attiva la circolazione del sangue. Vado anche in piscina e faccio cyclette con la stessa frequenza. Quando mi sveglio, non dimentico mai lo stretching. Sono sorprendentemente elastica per la mia età, lo dice anche il maestro di nuoto che si meraviglia della mia capacità di rimanere a galla. Dice che non posso affondare. Me ne meraviglio anche io. Del fatto che finora non sia successo.

Ognuno di noi dovrebbe avere un codice da inserire in caso di emergenza, quando la vita sferra i suoi colpi violenti. Un codice in grado di disinnescare quell’allarme interiore che sovente ci sorprende di notte, togliendoci il respiro e paralizzandoci le gambe. Un codice che ci permetta di accettare la morte di chi si ama o il suo dolore. Eppure non esiste nessun codice.

Non ci si prepara mai abbastanza. Così come non si è mai abbastanza adulti per non sentirsi orfani quando a lasciarci è chi ci ha messo al mondo.

Tu mi hai insegnato a volermi bene e a prendermi cura di me nel rispetto che si deve a tutto ciò che resta, e forse è per questo che non sono mai affondata. Nemmeno quando ad andarsene è stata mia madre, che mi ha dato la vita. O tu, che mi hai dato l’amore.

Una donna come Adele Fendi non poteva non lasciare un vuoto vertiginoso il giorno della sua dipartita.

Gli ultimi anni sono stati i più difficili, i più conflittuali. Come con un groviglio di nodi che necessita di un’infinita pazienza prima di essere sciolto, dovevo imparare ad accettarla, comprendere che la sua rigidità era prima di tutto rivolta a lei stessa, lenire la sua assertività con la mia dolcezza. Del resto, lo si deve anche perdonare un genitore prima di lasciarlo definitivamente andare.

Successe un giorno mentre andava al lavoro. Aveva settantasette anni. Stava salendo in macchina. Deve aver strizzato forte gli occhi per il dolore ed essersi accasciata sul sedile. La stessa scena di mio padre, quel giorno di San Giuseppe di vent’anni prima. Proprio come il suo amato Orsetto, anche lei si smarrì tra le pareti di un abitacolo, la testa allagata di sangue.

La soccorremmo in tempo, come avevamo fatto con lui, ma da quel giorno anche lei non fu più la stessa.

Una donna assolutista come mia madre, che vedeva tutto bianco o nero e aveva passato l’esistenza a lavorare e a gestire le vite delle sue figlie e dei collaboratori, non poteva pensare di ritrovarsi ferma in casa, debilitata dalla malattia fino al punto di non potersi quasi alzare dal letto. Non poteva sopportare di sentirsi così inutile per se stessa e per gli altri.

I pregi e i difetti si accentuano con l’età, lo sai anche tu.



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