Shadowhunters. The infernal devices (La trilogia) (Italian Edition) by Cassandra Clare

Shadowhunters. The infernal devices (La trilogia) (Italian Edition) by Cassandra Clare

autore:Cassandra Clare
La lingua: ita
Format: azw3
ISBN: 9788852090301
editore: MONDADORI
pubblicato: 2018-10-01T22:00:00+00:00


13

La Spada Mortale

— Prendi la mia parte di cuore volubile,

La mia parte di amore meschino:

Prendere o lasciare, come vuoi,

Io me ne lavo le mani.

CHRISTINA ROSSETTI, Maude Clare

— Oh, per tutti i santi misericordiosi! — esclamò Sophie, saltando su dalla sedia quando Tessa aprì la porta della camera di Jessamine. — Signorina Tessa, cos’è successo?

— Ssst! — Tessa gli fece un cenno ammonitore chiudendosi la porta alle spalle. La stanza era come l’aveva lasciata. La sua camicia da notte e la vestaglia erano ripiegate ordinatamente su una sedia, lo specchio d’argento incrinato era sulla toletta; Jessamine era ancora sprofondata nell’incoscienza, con i polsi legati alle colonnine del letto.

Sophie, seduta su una sedia accanto all’armadio, era chiaramente rimasta lì da quando Will e Tessa se n’erano andati; stringeva una spazzola in una mano – per colpire Jessamine nel caso si fosse svegliata? – e aveva gli occhi nocciola sgranati. — Ma, signorina… — La voce della cameriera si spense, mentre lo sguardo di Tessa andava al proprio riflesso nello specchio.

Tessa sgranò gli occhi. I capelli, naturalmente, si erano sciolti in un groviglio intricato che le copriva le spalle, mentre le forcine con perle di Jessamine erano rimaste dove Will le aveva gettate. Era senza scarpe e zoppicante, le calze bianche erano sudicie, i guanti scomparsi e il vestito la soffocava quasi a morte. — È stato così tremendo? — La mente di Tessa tornò di colpo al balcone, alle braccia di Will intorno a lei. Oh, Dio. Respinse quel pensiero e lanciò un’occhiata a Jessamine, che dormiva placidamente. — Dobbiamo svegliare Charlotte. Non abbiamo scelta.

Sophie la guardò con gli occhi sbarrati.

Tessa non poteva biasimarla se aveva paura di svegliare Charlotte. Lei aveva perfino pregato Magnus di entrare e aiutarla a dare le notizie, ma lo stregone si era rifiutato adducendo il pretesto che i drammi intestini dei Cacciatori non lo riguardavano, e poi aveva un romanzo che lo aspettava.

— Signorina… — protestò Sophie.

— Dobbiamo farlo. — Tessa le riferì in fretta gli avvenimenti di quella notte, tralasciando la parte con Will sul balcone. Non c’era bisogno che qualcuno lo sapesse. — Ormai è una faccenda più grande di noi. Non possiamo tenere Charlotte all’oscuro di tutto ciò.

Sophie non protestò oltre. Depose la spazzola sulla toletta, si alzò, si lisciò le gonne e disse: — Vado a chiamare la signora Branwell, signorina.

Tessa si lasciò cadere sulla sedia accanto al letto, con una smorfia, sentendosi soffocare dall’abito. — Vorrei che mi chiamassi Tessa.

— Lo so, signorina. — Sophie uscì chiudendosi piano la porta alle spalle.

Magnus era steso con i piedi sul divano del soggiorno quando sentì del trambusto. Sorrise senza muoversi, udendo le proteste di Archer e quelle di Will. Dei passi si avvicinarono alla porta. Magnus piegò l’angolo di una pagina del suo libro di poesie, come segno, mentre l’uscio si spalancava e Will entrava a grandi falcate nella stanza.

Il Nephilim era quasi irriconoscibile. L’elegante abito da sera era lacero e macchiato, il cappotto strappato per tutta la sua lunghezza, gli stivali incrostati di fango.



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