Si può vivere così? by Luigi Giussani

autore:Luigi Giussani
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
editore: Rizzoli
pubblicato: 2011-10-20T22:00:00+00:00

Capitolo quinto

LA POVERTÀ

DALLA SPERANZA LA POVERTÀ

Oggi dobbiamo vedere che cosa nasce dalla speranza, che non è nient’altro che l’espandersi della sicurezza della fede al futuro. È questo che ci interessa: non ci interessa tanto il presente quanto il futuro, all’uomo non interessa tanto la sua origine quanto il suo destino. Da questa espansione della certezza al futuro, che si chiama speranza, che cosa può derivare? Come virtù dominante, come virtù caratterizzante questo passaggio dovrebbe essere la fiducia, l’arma con cui l’uomo combatte l’incognita del futuro è la fiducia. Attraverso la speranza, la fede diventa fiducia.

Ma oggi non ci attardiamo su questo, vogliamo vedere un punto di passaggio. Come il punto di passaggio dalla fede all’obbedienza è la libertà – perché la libertà permette l’obbedienza: l’ostacolo all’obbedienza può venire dalla libertà –, così dalla speranza alla fiducia l’ostacolo che può nascere è l’attribuire la certezza nel futuro a certe cose che già possediamo: per esempio i soldi, per esempio i capelli, per esempio gli occhiali d’oro, per esempio le amicizie, per esempio la protezione dei grandi, per esempio il saper cantare, i muscoli… secondo tutte le versioni e tutte le figure.

Cosa potrebbe ostacolare la fiducia, così come la libertà può insorgere e impedire l’obbedienza? L’ho già quasi detto adesso: qualcosa che noi possediamo, nel quale riponiamo, appunto, la fiducia; qualcosa che già possediamo. Ma, allora, si tratta di non possedere, almeno in quel modo si tratterebbe di non possedere, e la virtù che tratta del non possedere è la virtù della povertà.

Come la virtù della libertà apre lo spazio per l’obbedienza, così la virtù della povertà apre lo spazio alla fiducia… che è paradossale, perché libertà e obbedienza sembrano contraddittorie, e lo spazio che apre alla fiducia il non possedere sembra contraddittorio, anzi è contraddittorio. E invece il discorso cristiano, secondo la sua solita sorpresa, secondo il suo sorprendente atteggiamento, dalla speranza fa nascere innanzitutto la povertà.

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