Simenon Georges - Maigret 38 - 1951 - Maigret e la Stangona by Simenon Georges

autore:Simenon Georges [Simenon Georges]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Mystery & Detective, General, Giallo
ISBN: 9788845917615
Google: WoMjAQAACAAJ
editore: Adelphi edizioni
pubblicato: 2003-12-14T23:00:00+00:00

CAPITOLO SESTO

In cui Maigret prende una decisione che nessuno si aspettava, e il suo ufficio si trasforma in una specie di ring.

Erano le tre e quaranta quando Maigret prese la sua decisione, le quattro e venticinque quando ebbe inizio l'interrogatorio. Ma il momento solenne, quasi drammatico, fu quello della decisione.

Quel giorno, nella casa di rue de la Ferme, tutti i collaboratori di Maigret rimasero stupiti del suo comportamento. Fin dal mattino avevano notato qualcosa di inusuale nel modo in cui dirigeva le operazioni. Non era certo la prima volta che partecipavano con lui a una perquisizione del genere, ma quella, via via che procedevano, assumeva un carattere diverso dalle altre, difficile da definire. Ad accorgersene fu Janvier, che lo conosceva meglio di tutti.

Quando aveva dato le disposizioni iniziali, il commissario aveva nello sguardo un lampo di gioia addirittura feroce; poi aveva sguinzagliato i suoi uomini per tutta la casa come se lanciasse una muta di cani su una pista fresca, incitandoli con l'atteggiamento più che a parole.

Ormai sembrava trattarsi di una questione personale fra lui e Guillaume Serre. Anzi, veniva quasi il sospetto che gli eventi avrebbero seguito un altro corso, che il commissario avrebbe preso una decisione diversa, e in un momento diverso, se il dentista di rue de la Ferme non fosse stato più vigoroso di lui, sia fisicamente che moralmente.

Sin dall'inizio, Maigret era parso impaziente di misurarsi con lui.

A tratti, invece, si sarebbe potuto pensare che le sue intenzioni fossero altre, o che provasse un piacere più o meno perverso a mettere sottosopra la casa.

Raramente era capitato alla sua squadra di lavorare in un ambiente come quello, in cui regnava un senso di pace e di armonia, di un'armonia sommessa, in tono minore, in cui anche gli oggetti più antiquati non avevano niente di ridicolo, e in cui, dopo ore ed ore di ricerche minuziose, non si era trovato assolutamente nulla di sospetto.

Alle tre e quaranta, quando Maigret si decise a parlare, non si era ancora scoperto niente. Gli inquirenti, abbastanza imbarazzati, si aspettavano che si congedasse con mille scuse.

Che cosa lo indusse a prendere quella decisione?

Forse non avrebbe potuto dirlo neanche lui. Secondo Janvier, doveva aver bevuto un po' troppo quando, verso l'una, era andato a mangiare un boccone nel bistrot di fronte. E in effetti al ritorno aveva l'alito che sapeva inequivocabilmente di pernod.

Eugénie non aveva neppure apparecchiato per i padroni. A più riprese era andata a bisbigliare qualcosa, ora all'orecchio della vecchia signora Serre, ora a quello del dentista. A un certo punto avevano visto la madre che mangiava in piedi in cucina, come si fa durante i traslochi, e poco dopo, dato che Guillaume si rifiutava di scendere, la donna di servizio gli aveva portato su un panino e una tazza di caffè.

In quel momento stavano perquisendo la soffitta, la parte più intima della casa, ancor più intima delle camere da letto e degli armadi per la biancheria.

Era un locale ampio, con due lucernari che proiettavano sul pavimento grigiastro dei rettangoli luminosi.

Janvier aveva

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