Singh Nalini - 2011 - Tra le braccia della notte by Singh Nalini

Singh Nalini - 2011 - Tra le braccia della notte by Singh Nalini

autore:Singh Nalini [Singh Nalini]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
ISBN: 9788842921646
editore: Nord
pubblicato: 2013-01-23T23:00:00+00:00


Mezz'ora dopo, Elena stava guardando Raphael volare sopra l'Hudson per raggiungere la Torre degli Arcangeli e dare inizio a quella che si preannunciava come una giornata maledettamente difficile.

«Gli angeli del mio territorio hanno ricevuto la direttiva d'inviare rapporti su qualsiasi disordine o uccisione avvenuti di recente. Boston non è stata né il primo né l'unico incidente, ma solo il più grande», le aveva detto prima di levarsi in volo.

«Posso fare qualcosa per aiutare?»

«Oggi no, ma ho la sensazione che le tue abilità ci serviranno molto presto.»

Era davvero una pessima prospettiva ma, dato che preoccupandosi non avrebbe risolto nulla, e che quella era la prima pausa che aveva da quand'era tornata a New York, Elena decise di prendere un po' di tempo per sé. Per prima cosa andò nella serra, che scintillava sotto un sole impietoso.

Si ritrovò in mezzo a una cascata di colori e profumi, e c'erano mille cose da esplorare; lei però decise di andare subito nell'angolo che ospitava le sue amate begonie. Un velo di tristezza le discese sul cuore quando sfiorò un fiore rosso, perfetto, e le vennero in mente le piante che aveva nel suo appartamento, e che dovevano essere tutte morte quando lei era caduta esanime tra le braccia di un arcangelo. «Ma le piante ricrescono», sussurrò, concentrandosi sulla rigogliosa bellezza che la circondava. «Mettono nuove radici, e si fanno largo in luoghi sconosciuti.»

Sarebbe stato lo stesso per lei.

L'idea di aver fatto quella scelta la rasserenò. Prese la pianta di begonia più piccola e debole e la rinvasò in un terreno più fertile, poi prese tra le mani il vaso e tornò in casa. Montgomery le sorrise quando la vide entrare. «Il solarium al terzo piano ha l'esposizione migliore», le disse.

Avevano un solarium? «Grazie.» Salì le scale e vagò per il secondo piano finché non trovò una rampa di scale ben nascosta che portava al terzo, e vi si avviò.

Restò senza fiato quando entrò nella stanza in fondo al corridoio. Due pareti di vetro e un immenso lucernario facevano sì che la luce del sole si riversasse nella stanza, invadendola completamente. Si accorse che una delle vetrate aveva un chiavistello. «Certo», si disse. Un angelo non avrebbe avuto il timore di poter cadere da quell'altezza. E poi, notò la cacciatrice che era in lei, era un'uscita in più, che le avrebbe assicurato di non restare mai intrappolata.

La stanza non conteneva molti mobili. C'erano un tappeto color crema con disegnate delle foglioline dorate, un tavolinetto di legno, le cui zampe erano intagliate con una graziosa forma ricurva, e una quantità di cuscini di seta colorati sulla poltrona accanto alla finestra; nient'altro. Posò la piantina su una mensola sopra la poltrona e discese al secondo piano. «Montgomery», chiamò dal terrazzo vedendolo di sotto.

Il maggiordomo sollevò lo sguardo, tentando di nascondere quanto lo scandalizzasse il suo modo di fare incivile. «Sì, cacciatrice della Corporazione?»

«Di chi è il solarium?»

«Credo che tu lo abbia appena conquistato.»

Sorrise e gli mandò un bacio, e fu quasi sicura di averlo visto arrossire. Stava



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