Storia del popolo albanese by Ettore Marino

Storia del popolo albanese by Ettore Marino

autore:Ettore Marino [Marino, Ettore]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Donzelli Editore
pubblicato: 2023-08-14T22:00:00+00:00


1 È il quartiere greco di Istanbul. La voce è adoperata in riferimento al patriarcato ecumenico, che nel Fanár ha sede.

2 Cfr. Relazioni con la Madre Patria, adespoto, in «Ili i Arbrešvet» (La Stella degli albanesi), rivista italo-albanese diretta da Antonio Argondizza, a. I, 30 settembre 1896, 2.

3 Cfr. A. Bombaci - S. J. Shaw, L’Impero ottomano, Utet, Torino 1981, p. 532.

4 Cfr. P. Nathanili, Il Risorgimento albanese tra il Congresso di Berlino del 1878 e la Conferenza di Londra del 1912, in Centenario dell’indipendenza dell’Albania, numero speciale de «Il Veltro», a. LVI, maggio-dicembre 2012, 3-6, p. 33.

5 Dopo il Concordato con la Santa Sede (1855), Vienna, interessata ad aprirsi un corridoio fino a Salonicco, si presentava come la paladina del cattolicesimo anche nelle terre albanesi. Francesco Giuseppe donava fiorini ed assegnava rendite perché fosse eretto un seminario albanese a Scutari, e così intenso nel tempo fu il protettorato di culto austriaco in Albania, che «Laimtari i Shcypënies» (L’Araldo di Albania, a. II, 15 gennaio 1905) insorgeva contro la diceria, diffusa soprattutto in Italia, che i preti cattolici d’Albania avessero venduto l’anima all’Austria. L’articolo, italiano ne è il testo, s’intitola La politica austriaca in Albania, e reca la firma del conte Vladany, amico dell’Italia, fiero nemico degli Asburgo, e direttore e proprietario del giornale.

6 Trattasi propriamente del più famoso verso di una lirica che, intitolata Mori Shqypni, e mjera Shqypni! (O Albania, povera Albania!), Pashko Vasa mandò in giro sotto forma di foglietto volante negli anni tra il 1878 e il 1880. La nostra traduzione dei versi che ci riguardano suona: «Albanesi, scuotetevi dal sonno,/ siate fratelli stretti in una fede./ Non guardate né a Chiesa né a Moschea:/ è fede nostra l’albanesità».

7 Cfr. Schirò jr., Storia della letteratura albanese cit., p. 131.

8 La nostra traduzione dell’incipit suona: «O monti d’Albania, querce solenni,/ campi di fiori che cullo nei sogni,/ ridenti coste, fiumi sempre puri,/ balze, colline, rupi, piani, boschi».

9 Chiesa guidata da un capo non avente altra autorità sopra sé.

10 Abbiamo riassunto le parole di Edith Durham riportate da Roberto Morozzo della Rocca nel suo Nazione e religione in Albania cit., pp. 25-6.

11 Nell’Albania di quel tempo e di poi furono presenti pure gli orionini, i basiliani, le mantellate, le figlie di Maria Ausiliatrice, le missionarie del Sacro Cuore ecc.

12 Cfr. D. C. Ba, L’Albanie. Le vestibule de l’Europe, au cœur des relations internationales et stratégiques balkaniques, du 14e au 20e siècle, L’Harmattan, Paris 2016, p. 109.

13 Cfr. P. Xhufi, Flussi italiani nel movimento albanese di rinascita nazionale, in Aa.Vv., Centenario dell’indipendenza dell’Albania, 1912-2012, numero speciale de «Il Veltro», a. XVI, maggio-dicembre 2012, p. 20.

14 Su «Laimtari i Shcypenies» (L’araldo d’Albania), a. I, numero 7 del 15 dicembre di un anno non indicato ma per certo il 1904, esce un articolo a firma G. I. M. S’intitola Faik-dèrri, che vuol dire «Faik il maiale». Il Faik in questione è Konica, uomo dai meriti patriottici indiscutibili e dal sapere vasto al punto da essere chiamato da Guillaume Apollinaire «enciclopedia vivente».



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