Storia del Talmud by Harry Freedman

autore:Harry Freedman
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Religion, General
ISBN: 9788833974828
editore: Bollati Boringhieri
pubblicato: 2016-05-10T22:00:00+00:00

10. Stampatori e polemiche

R. Hanina disse: Tutto viene dal Cielo. A parte le correnti d’aria fredda.1

Conversioni forzate e meno forzate

Nel XIV secolo la marcia verso sud degli eserciti cristiani nel territorio islamico della Spagna non era ancora conclusa. Granada restava la sola area in mano ai musulmani. La vittoria della croce sulla luna crescente portò a un eccesso di trionfalismo religioso.2 Le pressioni per convertire gli ebrei al cristianesimo crebbero fortemente; gli ebrei erano visti non solo come i nemici di Dio e della cristianità, ma erano trattati alla stregua di eretici che avevano abbandonato la Bibbia e si erano posti sotto la giurisdizione del Talmud.3

L’azione di conversionismo non era priva di successo. All’inizio alcuni singoli si avviarono verso la conversione al cristianesimo, in alcuni casi convinti sulla base di una fede genuina, in altri come scelta di opportunismo. La tendenza fu in crescendo fino a quando, nel 1391, l’esplosione di rivolte e di pogrom contro gli ebrei ebbe come conseguenza un vero e proprio diluvio di conversioni. Improvvisamente i conversos, come venivano chiamati, si contavano non più a decine, a centinaia o a migliaia, ma erano divenuti una vera miriade. Si pensa che circa la metà della popolazione ebraica si sia convertita all’epoca.4

Ma alla fine la politica conversionistica fallì. La società maggioritaria in Spagna era completamente impreparata ad affrontare un evento di simile portata. In luogo delle componenti ebraica e cristiana (i musulmani erano stati da tempo espulsi), la popolazione ora era composta da tre gruppi distinti: i vecchi cristiani, gli ebrei e i conversos, o nuovi cristiani. E per i conversos la situazione non prometteva nulla di buono.

I vecchi cristiani provavano risentimento nei confronti di questa improvvisa ondata di gente che praticamente all’improvviso si era spostata dai margini della società fin nel suo cuore, e domandava ora gli stessi diritti e privilegi di coloro che erano sempre stati fedeli alla croce. Cosa mai importava – chiedevano i vecchi cristiani – se questa gente aveva cambiato la propria religione? Il sangue ebraico scorreva ancora nelle loro vene. E non era forse vero – aggiungevano alcuni – che la gran parte di essi manteneva ancora vive le usanze ebraiche, come se non si fossero mai convertiti?

Il dilemma dei conversos era questo: una cosa è cedere alle pressioni conversionistiche per evitare le persecuzioni e l’oppressione, ma è ben più difficile abbandonare le proprie abitudini, le pratiche e il credo religioso di un’intera vita. Molti fra i conversos iniziarono a vivere una doppia vita: in pubblico si comportavano da cristiani, ma in segreto, nella clandestinità di una vita nascosta, rimanevano ancora ebrei. Iniziarono a circolare storie di donne convertite che ripulivano le loro case il venerdì, mentre di certo il sabato sarebbe stato dedicato allo Shabbat. Quando queste donne avevano finito di riordinare venivano viste sistemare recipienti di cibo sulle braci del focolare, per conservare il calore per il giorno successivo. E al tramonto del venerdì sera accendevano le candele. Si diceva perfino che alcune ospitassero segretamente delle officiature religiose nelle loro case.

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