Storia della filosofia occidentale by Bertrand Russell

Storia della filosofia occidentale by Bertrand Russell

autore:Bertrand Russell [Bertrand Russell]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788830440326
editore: LONGANESI
pubblicato: 2018-01-10T16:00:00+00:00


Capitolo sesto

Il tredicesimo secolo

Nel XIII secolo il Medioevo toccò un vertice. La sintesi che si era andata realizzando fin dalla caduta di Roma, divenne completa, per quanto era possibile. Il XIV secolo portò la dissoluzione di istituzioni e filosofie; il XV portò l’inizio di quelle nuove correnti che consideriamo ancora come moderne. I grandi uomini del XIII secolo sono veramente grandi: Innocenzo III, San Francesco, Federico II e Tommaso d’Aquino sono, in diversa maniera, supremi rappresentanti dei loro mondi. Ci furono anche altre conquiste non legate in maniera definita a grandi nomi: le cattedrali gotiche in Francia, la letteratura romanzesca intorno a Carlomagno, Artù e i Nibelunghi, gli inizi di un governo costituzionale, con la Magna Charta e la Camera dei Comuni. La materia che ci riguarda più direttamente è la filosofia scolastica, in specie nella forma esposta dall’Aquinate; ma ne rimanderò la trattazione al prossimo capitolo, tentando prima di dare uno sguardo generale agli eventi che concorsero in maggior misura a formare l’atmosfera spirituale dell’epoca.

La figura centrale del principio del secolo è il papa Innocenzo III (1198-1216), politico acuto, uomo d’eccezionale energia, fermamente convinto della giustezza delle più alte aspirazioni del papato, ma non dotato di cristiana umiltà. Alla sua consacrazione, lesse questo brano: « Vedi, in questo giorno t’ho posto al disopra delle nazioni e al disopra dei regni, e ti ho dato il potere di sollevare e di abbattere, di distruggere e di sconvolgere, di costruire e di fondare ». Si definì « re dei re, signore dei signori, sacerdote di sempre e per sempre, secondo l’ordine di Melchisedek ». Per rafforzare quest’opinione di sé, trasse occasione da ogni circostanza favorevole. In Sicilia, conquistata da Enrico VI (morto nel 1197), che aveva sposato Costanza, erede dei re normanni, il nuovo re era Federico, che aveva solo tre anni al tempo dell’ascesa di Innocenzo al trono papale. Il regno era turbolento, e Costanza aveva bisogno dell’aiuto del papa. Lo designò come tutore del piccolo Federico e si assicurò il riconoscimento di lui per i diritti di suo figlio in Sicilia, riconoscendo a sua volta la superiorità del papa. Il Portogallo e l’Aragona concessero riconoscimenti analoghi. In Inghilterra, il re Giovanni, dopo energica resistenza, fu costretto a offrire il suo regno ad Innocenzo e a riceverlo dalle sue mani come un feudo papale.

In un certo senso, i Veneziani ebbero la meglio su di lui nella questione della quarta Crociata. I soldati della Croce dovevano imbarcarsi a Venezia, ma esistevano delle difficoltà nel procurar loro un numero sufficiente di vascelli. Nessuno ne aveva abbastanza eccettuati i Veneziani, e questi sostenevano (per ragioni puramente commerciali) che fosse molto meglio conquistar Costantinopoli anziché Gerusalemme; in ogni modo sarebbe stato un utile punto d’appoggio, dato che l’Impero d’Oriente non aveva mai tenuto un atteggiamento molto amichevole verso i crociati. Fu necessario dar via libera a Venezia; Costantinopoli fu conquistata e vi fu insediato un imperatore latino. Al principio Innocenzo se ne adontò; ma poi rifletté che ora sarebbe stato possibile riunire le Chiese d’Oriente e d’Occidente.



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