Storia della morte in Occidente. Dal Medioevo ai giorni nostri by philippe aries

Storia della morte in Occidente. Dal Medioevo ai giorni nostri by philippe aries

autore:philippe aries [aries, philippe]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: archivio ladri di biblioteche
editore: Grizli777
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


I MIRACOLI DEI MORTI

Oggi si sa che, nella seconda metà del Diciottesimo secolo, l'opinione illuminata si è messa in allarme per i «pericoli delle sepolture». E' il titolo di un saggio di Vicq d'Azyr, medico ben noto oggi agli storici, apparso nel 1778; una raccolta di fatti di cronaca che dimostrano il potere di contagio dei cadaveri, e descrivono anche i focolai di gas tossici che si formavano nelle tombe.

Certi funerali, celebri negli annali di questi primi igienisti, si trasformarono in ecatombi.

Così, in una calda giornata dell'agosto 1744, un portatore crollò a terra nell'aprire la cripta dei penitenti bianchi di Montpellier, per calarvi il corpo di un confratello defunto. «Appena scese nella cripta, lo si vide agitarsi con movimenti convulsi». Il frate penitente che volle soccorrerlo schivò per un pelo il pericolo: «Si fece sorreggere, scendendo, per un capo del suo sacco e del cordone, che diede a un altro fratello penitente. Appena ebbe afferrato l'abito del portatore, perdette il respiro. Venne tirato su mezzo morto. Ben presto riprese i sensi, ma gli resto una specie di vertigine e di stordimento, preludio ai movimenti convulsi e agli svenimenti che si manifestarono un quarto d'ora dopo». I suoi disturbi, per fortuna, «scomparvero grazie ad un salasso e ad alcuni cordiali». Ma «restò per molto tempo pallido e sfigurato, e da allora in tutta la città lo chiamarono il "resuscitato"».

Altri due penitenti tentarono di salvare il disgraziato portatore che era sempre in fondo alla cripta, inanimato. Il primo, «sentendosi soffocare», ebbe il tempo di far segno che lo tirassero su. Il secondo, più robusto, fu vittima della sua forza e della sua audacia: «Morì quasi subito, appena fu sceso». Toccò allora morire al fratello del portatore, l'ultimo di questa serie catastrofica; perché allora tutti capirono a che cosa si esponevano e nessuno volle più arrischiare un nuovo tentativo, malgrado «le più pressanti esortazioni» del clero! A Nantes, nel 1774, durante un funerale in una chiesa, si spostò un feretro: subito si sparse un odore fetido; «quindici fra i presenti morirono poco tempo dopo; le quattro persone che avevano smosso i feretri soccombettero per prime, e sei preti presenti a questa cerimonia rischiarono di perire».

Sacche di vapore sotto pressione che esplodono: si legge nel diario dell'abate Rogier che «un becchino, lavorando nel cimitero di Montmorency, diede un colpo di pala ad un cadavere che vi era stato sepolto un anno prima, e fu subito atterrato dai vapori che ne uscirono», atterrato dall'esplosione.

Vapori «pestilenziali», che cioè diffondevano la peste o altre malattie contagiose, come il vaiolo: si cita un cadavere che «diffuse una malattia molto pericolosa in un intero convento». E il nostro medico conclude: «Si vedono spesso febbri maligne e putride, malattie periodiche, regnare nelle città più popolate, senza che sia possibile penetrarne la causa remota; non è probabile che questa causa, che ignoriamo e che ci è dimostrata solo dai suoi funesti effetti, sia semplicemente la sepoltura nelle città?» Esiste tutta una letteratura su questo soggetto. Citiamo, dopo Vicq d'Azyr, un altro



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.