Storia Medioevale by Cardini Franco

Storia Medioevale by Cardini Franco

autore:Cardini Franco [Cardini Franco]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2013-03-23T14:24:52+00:00


Una cultura materiale

Quand’anche quei tre elementi caratterizzanti l’Europa debbano assumersi correttamente, a loro sembra mancare pur sempre la prospettiva classica non di un quarto elemento, bensì di un filo conduttore che li pervade già, li inanella e li lega: il fattore politico dello Stato, inteso come concetto generico di organizzazione sociale. L’assenza del tema è tanto più esiziale quanto più il disconoscimento storico della «mediana (mezzana) fase cristiana» è rimproverato a un’Europa

politica che si sta ora realizzando, sì unitariamente, ma sempre ancora come una caotica somma «a totale» di Stati. In ciò essa rischia di pretendersi, per forza, superiorità, e a torto, omogeneizzata solo esteriormente. Uno Stato politico siffatto (adesso etnoterritoriale e pseudoreligioso) sembra allora essere il mezzo e

l’intermediario, problematico e autoritario, che impedisce all’idea di Europa di tornare a sé, di riconoscersi e proporsi come effettivo luogo geografico, cioè mediterraneo, dell’incontro positivo di differenti popoli e culture.

L’Islam fu una grande cultura: un patrimonio materiale di conoscenze, di saperi; un’organizzazione sociale altra. Appare questa la consapevolezza a cui porta la lettura diligente del libro di Vito Bianchi; questo il significato della storia, così ripercorsa e ricostruita, che il giornalista-archeologo restituisce. Sopraggiunto come una rivelazione dal «profondo Sud» a ricordarci che la cultura islamica

recava già allora, per noi e con sé, con la sua «invasione dal Sud», un «altro stato», il volume di Bianchi ripresenta fedelmente una concezione determinata

dell’elemento politico, organizzato «altrimenti», diverso, vicendevole,

scambievole: in una parola reciproco.

L’eloquenza del volumetto appare dunque tutta nel suo sottotitolo: « Una storia reciproca». La storia dei rapporti fra Islam e «Europa» viene qui descritta in tanto e soltanto all’insegna del concetto di reciprocità. E non è poco. Reciproco infatti significa il modo analogo e vicendevole che sussiste fra i due soggetti; è il loro rapporto che va e che viene, che fluisce e rifluisce, che sta dietro perché è come se stesse davanti, e viceversa. È una relazione insomma che presuppone e giustifica lo scambio.

Di più: come insegna la matematica algebrica, disciplina perfettamente araba, il reciproco è il risultato di un rapporto non nullo, cioè razionale e positivo, in cui i due termini, funzionali l’uno all’altro, specie nel prodotto, non si annullano mai, ma danno come risultato sempre l’Uno. E ancora: nella nostrana logica formale, trasmessaci sempre da quegli Arabi che ci hanno tramandato con Averroè un



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