Straordinario by Ladri di Biblioteche & Vladimir Tendrjakov

autore:Ladri di Biblioteche & Vladimir Tendrjakov
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Letteratura russa,
editore: Einaudi
pubblicato: 2017-11-27T05:00:00+00:00

A tarda sera, come il solito, mi trattenni a scuola.

Avevo davanti una cartella dove erano stati messi i primi fogli: i testi delle dichiarazioni, il computo dei voti: i risultati di tre giorni di discussioni. La maggioranza era andata ai « lirici », forse perché il direttore s’era schierato dalla loro parte...

Osservavo quelle carte: erano in tutto quattro foglietti, ma ogni settimana in quella cartella si sarebbero ammucchiati nuovi documenti, ed essa si sarebbe gonfiata, sarebbe diventata una specie di cronaca delle passioni, degli entusiasmi, delle polemiche... La cronaca era iniziata, e io speravo che non avesse mai fine.

Peccato che quelle infinite discussioni si fossero spente tra le mura della scuola, senza lasciar traccia. Le avessi in qualche modo annotate, sia pure in parte. Con che piacere adesso sarei andato a rovistare in quelle note, quante cose nuove sarei venuto a conoscere dei miei allievi, quali temperamenti insospettati avrei scoperto, e mi sarei alzato dal tavolo di lavoro con la mente più chiara. Bisognava riflettere...

Bisognava riflettere su molte cose... Tra pochi giorni avrebbe avuto inizio la discussione sulla mortalità e immortalità dell’anima. Potevano rimproverarmi: ma lei non tende forse all’idealismo? All’idealismo?... No, agli ideali! Sono due cose diverse!

Da tempo nel mondo esiste un problema insoluto: « Perché vive l’umanità? » Perché costruisce città, inventa macchine, crea monumenti d’arte, sogna di volare non solo verso i pianeti più vicini, ma anche al di là degli stessi confini del sistema solare? Perché? Il naturalista, impassibile, risponde: l’uomo non è che una forma particolare d’esistenza delle albumine, e in ciò esso è simile al coniglio, alla felce, all’albero, alla mosca, all’ameba più semplice; il principio è unico, la differenza sta soltanto nella complessità: l’ameba esiste per esistere; l’uomo, in ultima analisi, vive per vivere, però il processo della vita è in lui molto più complesso che non nell’ameba. Basta inchinarsi di fronte a questo giusto postulato scientifico, basta accettarlo come principio-guida, e l’uomo perde la volontà di penetrare i segreti della natura, d’inventare nuove macchine, di far progredire l’arte, l’uomo cessa d’essere uomo! Ma egli crede nella sua alta vocazione, vede davanti a sé finalità grandi, scopre, penetra, sogna: alti ideali fanno progredire la sua vita. Con la formula matematica oppure con la fredda deduzione del naturalista non si spiega l’esistenza degli uomini, dove lo spirito creatore si è levato al disopra delle multiformi trasformazioni delle albumine.

Io sono per gli alti ideali! Voglio che ogni mio allievo sogni di rendere immortale la propria anima, sogni e creda che questo è possibile.

Davanti mi stava una sparuta cartella, l’inizio d’una grande cronaca. L’indomani avrei esposto agli insegnanti ciò a cui stavo pensando da solo, nella scuola tranquilla e deserta. Ora essi sono la mia forza, il mio aiuto. Qualcuno di loro è destinato a proseguire l’opera iniziata, qualcuno la proseguirà... Io me ne andrò, sarò dimenticato, ma qualcosa di mio, anche se impercettibilmente piccolo, resterà vivo tra gli uomini. Anch’io sogno l’immortalità della mia anima. Mi accusino pure di idealismo...

Lo squillo del telefono interruppe i miei pensieri.

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