Sussurri by Ashley Audrain

Sussurri by Ashley Audrain

autore:Ashley Audrain [Audrain, Ashley]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2023-09-05T12:00:00+00:00


27

Mara

La porta è rimasta aperta da quando se ne sono andati i paramedici, e dalla veranda sente il telefono che riprende a squillare in salotto. La luce si è fatta opaca, il sole sta calando. È tutto il pomeriggio che chiamano. L’ospedale, pensa, o l’obitorio. Vorranno che prenda delle decisioni e che paghi delle spese, probabilmente. Pensa al portafoglio di Alberto, alla banca, a cosa fare adesso. Vorranno che vada a prendere i suoi indumenti umidi. L’orologio. Quanto può aspettare? Che cosa fanno, quando non c’è nessuno da chiamare?

È rimasta qui fuori per ore, cercando di capire che effetto fa la solitudine. Non si accorge di Ben finché non se lo trova davanti.

«Come sta?» le domanda, ma non aspetta la risposta. «Forse si chiede che cosa sta succedendo.» Al corpo di mio marito? pensa lei. Alla sua anima? Credo ancora alle dodici porte di perle del paradiso? Invece no, lui intende alla porta accanto. Al ragazzino. Sta dicendo che ieri sera c’è stato un incidente. Accenna al fatto che Rebecca era al lavoro e qualcosa sul padre che è in volo da Londra e qualcos’altro su un’operazione al cervello. Non sa che Alberto è morto. Che oggi l’ambulanza l’ha portato via. Basta una passata di gomma in cima a una matita, a cancellare quella minuscola porzione di tempo. Mara si limita ad annuire. Sta pensando a quanto sembrava piccola la cucina con dentro la barella, come in una casa di bambole. E poi è come se Ben scivolasse via, fuori dalla sua veranda e dentro casa propria. Non riesce a ricordare che cosa gli ha detto.

Povero bambino.

E poi si rende conto che stamattina ha dimenticato di controllare gli aeroplanini di carta nel proprio giardino, anche se potrebbero essere bagnati per l’umidità del terreno di ieri sera. Non deve scordarsene. Per lei sono importanti.

Si guarda le mani. Tremano.

Vuole andare di sotto, nel seminterrato. Nella vecchia camera di Marcos.

Tira la cordicella dell’abat-jour. Lui lo lasciava sempre acceso la notte, anche se lei gli diceva di spegnerlo per via della bolletta. Però le piaceva scendere quaggiù dopo che lui si era assopito, osservarlo mentre dormiva. Certe volte dorme qui anche lei, le notti che non trova pace e pensa e ripensa a lui soltanto. Si immagina che effetto le farebbe vedere sessantun anni sul viso accanto a lei.

Gli aveva sistemato questa camera nel seminterrato quando aveva compiuto tredici anni. Sperava che una certa distanza fisica da Alberto in casa potesse attenuare un poco la sua ansia. Alberto non l’aveva nemmeno mai vista, la stanza. Si aggirava pesantemente di sopra e basta, i passi come rulli di tamburo che facevano accelerare il cuore di suo figlio mentre leggeva i fumetti sotto le coperte. Ci sono i modellini di aeroplani ancora sul comò, le pareti dipinte di azzurro cielo. Non ha mai svuotato i cassetti. Nell’armadio a muro c’è una scatola con dentro le sue cose preferite, qualche ninnolo, una palla di elastici, un libro degli Hardy Boys. Il fantasma dell’aeroporto. Per anni c’è stato anche un aeroplanino in metallo pressofuso, ma quella è l’unica cosa che ha dato via.



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