The Party by Katie Ashley

The Party by Katie Ashley

autore:Katie Ashley [Ashley, Katie]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2020-02-05T23:00:00+00:00


Poco prima di mezzanotte, Casey e Nate si congedarono. Mentre Nate aiutava la ragazza a infilarsi il cappotto, lei domandò: «Allora ci andiamo tutti alla festa dell’ufficio, domani, giusto?».

Emma arricciò il naso. «Non so, Case».

«Perché?», indagò lei.

«Dopo stasera, l’ultima cosa che voglio è vestirmi elegante per andare a sentire inutili conversazioni tra cocktails e tartine».

Casey le agitò contro un dito. «Nate lavora e mi avevi promesso che saresti venuta con me. E poi, non sei nella compagnia da molto tempo. Devi farti vedere».

Emma sospirò, sconfitta. Per quanto odiasse ammetterlo, Casey aveva ragione. Dopo quattro anni di lavoro in una società, si era trasferita nella Burke & Co. a ottobre, su richiesta di un suo ex collega. Il suo capo, Therese, aveva tirato parecchi fili per farle avere quel posto e il conseguente cospicuo aumento di stipendio. Emma non poteva deluderla.

«D’accordo, d’accordo, verrò con te».

Casey sorrise. «Bene, sono lieta di sentirlo. E indossa qualcosa di super sexy, d’accordo? È la festa di Natale di tutti gli uffici dell’edificio, perciò non ci saranno soltanto i bei ragazzi single della nostra compagnia».

Roteando gli occhi, Emma rispose: «Fammi indovinare. Vorresti che indossassi il vestito verde che hai scelto per me quando ho cantato alla festa di lavoro dell’anno scorso?»

«Ooh, quello che ti lascia la schiena nuda, con una scollatura vertiginosa e che mette in risalto il tuo favoloso davanzale?»

«Sì, quello».

Casey annuì con forza. «Oh, sì, avrai tutti gli uomini ai tuoi piedi».

«Fantastico», borbottò Emma.

Dopo aver stretto sia Nate che Casey in un forte abbraccio, li guardò uscire sulla veranda. «Ciao, ragazzi. Vi voglio bene», esclamò, salutandoli un’ultima volta prima di chiudere la porta. Tornò in soggiorno, e si lasciò cadere sul divano accanto a Connor. Con un profondo sospiro, si strinse al petto uno dei cuscini.

«Non va bene, Em».

«Cosa?», indagò lei.

«Questa farsa che porti avanti».

Emma si accigliò, fissandolo. «Quale farsa? Forse è il caso che tu smetta di bere, soprattutto se non pensi di restare a dormire qui, per stanotte». Quando fece per togliergli il bicchiere di vino, lui la scacciò, ed entrambi scoppiarono a ridere.

«Guarda che lo vedo, che non sei felice».

«Ma certo che lo sono. Solo che questo giorno mi rende triste, è sempre così», protestò lei.

Connor scosse la testa. «No, non è solo questo». Le si avvicinò, finché le loro cosce e le loro spalle non si toccarono. «Dimmi tutto».

Mordicchiandosi un labbro, Emma abbassò lo sguardo. «Lo sai».

«Cos’è, la storia del bambino?».

Lei annuì.

«È a causa dell’ultima telefonata tra me e Travis?». Quando Emma si strinse nelle spalle, Connor le rivolse un triste sorriso. «Non dimenticherò mai il suo tono, quel giorno. Non penso di averlo mai sentito così felice in tutta la vita. Be’, a parte la sera della festa di fidanzamento. “Con, amico mio, non ci crederai: diventerò papà!”, mi ha detto».

Emma sentì gli occhi riempirsi di lacrime mentre quel ricordo doloroso marchiato a fuoco nella sua anima cominciava di nuovo a bruciare. Aveva un ritardo di una settimana. Era sconvolta, a livello emotivo, pensando di essere incinta, ma Travis era felicissimo.



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