Tu ed io e altri racconti by Andrej Sinjavskij

Tu ed io e altri racconti by Andrej Sinjavskij

autore:Andrej Sinjavskij [Sinjavskij, Andrej]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Voland
pubblicato: 2023-09-13T22:00:00+00:00


PCHENC

1

Quel giorno lo incontrai di nuovo in lavanderia. Finse di non fare caso a me, tutto preso dai suoi panni sporchi.

Prima toccò alle lenzuola, che qui si utilizzano per ragioni igieniche. Su un’estremità del lenzuolo cuciono a lettere minuscole la parola “piedi”. L’idea è nata a scopo di avvertimento: una persona non deve toccare con le labbra il punto contaminato su cui fino al giorno prima strusciavano i suoi piedi.

Anche colpire con il piede viene considerato un gesto più offensivo di colpire con la mano, e non solo perché un piede fa più male. È probabile che in questa disparità emerga un residuo di cristianesimo. Il piede dev’essere più peccaminoso del resto del corpo per il semplice motivo che è più lontano dal cielo. Solo verso gli attributi sessuali si nota un atteggiamento peggiore, e in questo c’è qualcosa che mi sfugge.

Poi toccò alle federe con delle piaghe scure al centro. Poi agli asciugamani, che a differenza delle lenzuola si macchiano più facilmente sui bordi e, infine, alla biancheria intima variopinta e appallottolata.

A quel punto cominciò ad ammucchiare le sue cose a una velocità tale che non feci in tempo a distinguerle come si deve. Forse voleva mantenere un qualche segreto, o forse, come tutte le persone, si vergognava a mostrare oggetti che aderiscono direttamente ai piedi. Ma la circostanza che portasse a lavare della biancheria consumata mi insospettì. I gobbi di solito ci tengono all’igiene. Temono di suscitare ulteriore disgusto a causa del proprio vestiario. Mentre questo, contro ogni aspettativa, era trasandato come se non fosse un gobbo.

Persino l’addetta alla raccolta della biancheria – una donna abituata a qualsiasi cosa, che non si stupiva delle tracce degli umori più rari – non si trattenne e gli disse a volume piuttosto alto:

– Cos’è che mi mette sotto il naso, compagno? Se non riesce a dormire decentemente se le lavi da solo le cose!

Lui pagò il conto in silenzio e scappò via. Io non lo seguii per non attirare l’attenzione altrui.

A casa era tutto come sempre. Non appena entrai in camera, si presentò Veronika. Abbassò gli occhi e mi propose di cenare insieme. Non riuscivo a rifiutare niente a quella ragazza. Era l’unica in tutto l’appartamento a trattarmi dignitosamente. Peccato che la sua simpatia si fondasse su base sessuale. Quel giorno me ne convinsi in maniera definitiva.

– Come sta la Kostrickaja? – chiesi a Veronika cercando di indirizzare la conversazione sui nostri nemici comuni.

– Ah, Andrej Kazimirovič, si è messa di nuovo a minacciare.

– Che è successo?

– Ma il solito. La luce del bagno e gli schizzi sul pavimento. Ha detto che si lamenterà con l’amministratore.

Questa notizia mi fece perdere le staffe. Io usavo l’acqua corrente meno di tutti. In cucina ci entravo a stento. Avrò pure avuto il diritto di compensare la cucina con il bagno.

– Faccia pure – risposi bruscamente. – Anche lei spreca chilowatt e chilowatt di luce. E i suoi figli mi hanno rotto una bottiglia. Che venga pure l’amministratore.

Ma sapevo bene che sollecitare l’ingerenza delle autorità sarebbe stato da parte mia un azzardo in piena regola.



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