Tutte le strade portano a Liverpool by Stefano Nadalini

autore:Stefano Nadalini [Nadalini, Stefano]
La lingua: ita
Format: epub
editore: ultra
pubblicato: 2025-02-20T22:00:00+00:00

2 giugno 1996. Bologna-Chievo

Nel 1979 il Milan, oltre a cucirsi la stella sul petto della maglia, decide di apporre anche i nomi dei calciatori sulle spalle. L’esperimento non porta fortuna (i rossoneri retrocedono in Serie B a causa del Totonero) e nel 1981 viene già accantonato. Dieci anni più tardi la novità epocale milanista riguarda la panchina, sulla quale Capello sostituisce Sacchi. Ceduto il portiere Pazzagli al Bologna, il posto tra i pali se lo contendono Sebastiano Rossi e Francesco Antonioli. Le ottime prestazioni di Rossi e una papera di Antonioli nel derby stabiliscono la gerarchia a favore del primo.

Nel 1995 Oriali offre ad Antonioli una possibilità di riscatto e Bologna si conferma la piazza adatta alla rinascita dei calciatori in difficoltà. Antonioli difende la porta meno battuta del campionato di Serie B. Il problema della squadra è quello di realizzare poche reti. Il miglior marcatore rossoblù è il centrocampista Carlo Nervo, mentre i due attaccanti Giorgio Bresciani e Giovanni Cornacchini segnano col contagocce, e questo sembra impedire al neopromosso Bologna lo scatto decisivo verso la Serie A.

Le ottime prestazioni in campionato vengono replicate in Coppa Italia. Il Bologna elimina tre avversarie, tra cui la Roma di Mazzone, che arriverà quinta in Serie A. Morello segna due reti, ma una gli viene annullata per un discutibile fuorigioco. Antonioli chiude la porta alla Roma, con la quale sei anni dopo vincerà lo scudetto.

Il portiere non può prevedere il suo futuro, ma vede riaffacciarsi il passato. Nei quarti di finale arriva il Milan. Dopo quattordici anni, i rossoneri tornano a giocare coi cognomi scritti sulle maglie. Stavolta, però, non hanno l’esclusiva. Da quella stagione tutte le squadre professionistiche adottano quella novità, abbinata alla numerazione fissa per ciascun calciatore. I numeri cessano così di rappresentare un ruolo preciso. Sebbene il Milan sia al comando della classifica della Serie A, l’incontro di andata al Dall’Ara finisce uno a uno. La sera della partita di ritorno, Bologna è sepolta da una nevicata che è il presagio di un evento clamoroso. A San Siro, dove nevica un po’ meno, Antonioli nega più volte il gol alla sua ex squadra. A un quarto d’ora dalla fine un’autorete di Franco Baresi propiziata da un tiro di Fabian Valtolina porta in vantaggio il Bologna. Quando mancano pochi secondi al termine, da un pasticcio della difesa rossoblù nasce un rigore per il Milan trasformato da Dejan Savićević. Nei tempi supplementari Baresi e Savićević vengono espulsi, cosicché i rossoneri restano in nove uomini. La battaglia si decide dopo otto calci di rigore tirati da ciascuna squadra. Antonioli ne para due e Stefano Torrisi realizza quello decisivo per la vittoria del Bologna. La capolista della Serie A viene estromessa da una neopromossa dalla C.

Due giorni dopo quella partita, il calcio conosce una svolta epocale. A chi mi chiede chi preferisco tra Maradona e Pelé, rispondo Johan Cruijff. Credo che lui e l’Ajax in cui ha giocato abbiano cambiato il calcio come non mai. In quei giorni devo in parte ricredermi e ammettere che il calcio è stato cambiato ancora di più da Jean-Marc Bosman.

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