Tutti per uno all'87° Distretto by Ed McBain

autore:Ed McBain
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Poliziesco
editore: Mondadori
pubblicato: 1961-12-31T23:00:00+00:00

8

Sal Martino non aveva certo un'espressione felice.

I poliziotti avevano aspettato una pausa dell'orchestra, poi, mentre i camerieri incominciavano a servire le prime portate a base di frutti di mare, si erano avvicinati alla pedana, avevano detto a Martino di seguirli, e l'avevano accompagnato in una piccola stanza dei piani superiori nella casa di Tony Carell. Adesso stavano davanti a lui in semicerchio: Hawes, Carell e Kling. Le loro facce erano serie.

— Perché portate la pistola? — domandò Carell.

— Chi lo vuoi sapere? — domandò Sal Martino.

— Io. Sono ispettore della Squadra Investigativa. Volete vedere il mio scudetto?

— Sì. Voglio proprio vederlo. Comunque, cosa significa questa storia?

Carell gli aprì sotto il naso il portafoglio. — Che vogliamo farvi alcune domande — rispose. — E precisamente vogliamo avere notizie di quella rivoltella che portate sotto la giacca. Dunque, non fate tante storie: perché portate la pistola?

Sal osservò attentamente il distintivo appuntato all'interno del portafoglio di Carell. — Questo è affar mio — disse. — Voi non avete nessun diritto di farmi domande. Dove siamo, in uno Stato governato dalla polizia?

— Da temi la rivoltella — disse Carell.

— Per farne cosa?

— Datemela! — gridò Carell.

Sal infilò la mano sotto la giacca, armeggiando col suo fodero a spalla.

— Tenendola per la canna — aggiunse Carell.

Sal gli tese l'arma. L'ispettore la guardò, poi la passò ad Hawes. — É una lver Johnson calibro ventidue — disse.

Hawes annusò la canna.

— Che cosa diavolo annusate? — domandò Sal Martino. — Sono anni che non spara, quella.

— Perché la portate? — insistette Carell.

— É affar mio.

— É anche affar mio — esplose Carell. — Non cercate di fare il furbo con me, Martino! Rispondete alle domande.

— Ve l'ho detto. Il perché porto la rivoltella è affar mio, e soltanto mio. Potete anche fare il diavolo a quattro, ma non cambierà niente.

— Non avete mai provato a suonare il trombone con una rivoltella invece che Con la bocca? — domandò Hawes, angelico.

— Cosa?

— Perché portate la rivoltella? — gridò Hawes.

— Ho il permesso.

— Fate vedere.

— Non sono tenuto a farvi vedere niente — protestò il musicista.

— Se avete il porto d'armi fatelo vedere — disse Kling. — Perché, se invece non l'avete, io vado dritto a quell'apparecchio telefonico, chiamo la Centrale e così potrete dare tutte le spiegazioni che vogliamo nella locale sala-agenti. Cosa decidete, signor Martino?

— Vi ho detto che ho il porto d'armi.

— Allora mostratelo!

— Va bene, va bene, calmatevi. Non sono obbligato a ubbidire a voi, sapete? Lo faccio solo per farvi un favore.

— Il favore lo fate a voi stesso, signor Martino. Se avete il permesso e rifiutate di mostrarcelo, vi viene ritirato. La legge dice così. Ora vediamo quel permesso.

— Vi inventate le leggi che vi fanno comodo, vero? — ribatté Martino frugando nel suo portafoglio. — É un porto d'armi o un permesso per la detenzione di armi?

— Un regolare portò d'armi. Credete che porterei a spasso la pistola se avessi un semplice permesso?

— Allora dov'è questo porto d'armi?

— Un momento di calma! — Martino tolse un documento dal portafoglio, lo aprì e lo tese a Carell.

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