Un sospiro nel vento by Laurell K. Hamitlon

Un sospiro nel vento by Laurell K. Hamitlon

autore:Laurell K. Hamitlon
La lingua: ita
Format: epub
Tags: MML 024
editore: Nord
pubblicato: 2012-05-30T16:00:00+00:00


26

«Non ho paura di te, signore degli sluagh», disse Barinthus, e di nuovo all’esterno ci fu il rumore del mare in burrasca.

Il sorriso di Sholto svanì del tutto, lasciando sul suo viso una maschera di fredda e arrogante bellezza, totalmente ostile. «L’avrai», disse, con una nota di collera nella voce.

L’acqua del mare arrivò ancora contro i vetri delle finestre, dura e rabbiosa. Che gli uomini si mettessero a duellare lì non era soltanto una pessima idea, ma anche un’idea pericolosa per chiunque fosse in riva al mare. Non riuscivo a credere che proprio Barinthus, tra tutti i sidhe, si stesse comportando così male. Per secoli era stato la voce della ragione alla Corte Unseelie, e ora... c’era da chiedersi cosa fosse cambiato in lui, o forse, senza più la presenza della regina dell’Aria e delle Tenebre a tenerlo sotto controllo, stava mostrando di che pasta fosse fatto. Questo era un pensiero triste per me.

«Basta così. Fatela finita», disse Doyle.

Barinthus si voltò a guardarlo. «È con te che ce l’ho, Tenebra. Se preferisci essere tu a batterti con me, fatti avanti.»

«Credevo che tu fossi irritato con me, Barinthus», disse Galen.

Questo mi colse di sorpresa; non l’avrei creduto così imprudente da attirare una seconda volta su di sé la rabbia del grosso dio del mare.

Barinthus si voltò a guardarlo, e dal bagno alle spalle di Galen provenne lo scroscio di un’onda che s’infrangeva contro le rocce. I vetri si scossero sotto l’impatto dell’acqua. «Tu non hai tradito la nostra gente rifiutando una corona, ma se cerchi lo scontro con me lo avrai.»

Galen piegò la bocca in un sorriso, scostandosi dalla soglia del bagno. «Se la Dea mi avesse dato la scelta tra il trono e la vita di Frost, avrei fatto ciò che ha fatto Doyle.»

A quelle parole ebbi una stretta allo stomaco. Poi compresi che Galen stava in realtà cercando di placare Barinthus e la mia ansia si sciolse. D’un tratto mi sentii rilassata, quasi felice. Quel cambiamento di umore così repentino non poteva dipendere da me. Galen si stava incamminando verso Barinthus con le braccia allargate in un gesto cordiale, come se volesse offrirsi di stringergli la mano. Oh, Dea, pensai. Stava usando il suo glamour su tutti noi, ed era uno dei pochi che potesse farlo, perché la sua magia particolare non era veramente magia. Intorno a lui non c’era un’aura visibile di potere; bastava la sua naturale simpatia a generare una risposta amichevole.

Barinthus non parve insospettito mentre Galen gli si avvicinava cautamente e senza fretta, continuando a sorridere. «Allora sei uno sciocco anche tu», disse, ma nella sua voce c’era meno rabbia, e l’ondata successiva contro la casa fu anch’essa meno violenta. Stavolta non arrivò a colpire i vetri.

«Tutti noi vogliamo bene a Merry, non è così?» domandò Galen.

Barinthus corrugò la fronte, un po’ sorpreso da quell’osservazione. «Naturalmente.»

«Allora siamo tutti dalla stessa parte, no?»

Barinthus si accigliò di più, ma alla fine gli concesse un cenno d’assenso. «Sì», disse a voce bassa.

Galen era quasi arrivato a toccargli un braccio



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